La dichiarazione choc del chirurgo spagnolo: “L’infezione di Marquez potrebbe costringerlo a un'altra operazione"

La dichiarazione choc del chirurgo spagnolo: “L’infezione di Marquez potrebbe costringerlo a un'altra operazione"
  • di Emanuele Pieroni
Per Angel Villamor, direttore della clinica iQtra di Madrid e medico che ha già operato molti piloti della Superbike e della MotoGP, c'è il rischio che l'otto volte campione del mondo possa tornare sotto i ferri. Per fare esattamente quello che ci aveva detto il Dottor Costa...
  • di Emanuele Pieroni
6 dicembre 2020

Angel Villamor, direttore della clinica iQtra di Madrid e chirurgo che ha già operato molti piloti della MotoGP e della Superbike, ha lanciato l’allarme dalle pagine del quotidiano spagnolo AS: “Se l’infezione di Marc Marquez non guarisce subito, dovrà sottoporsi ad una quarta operazione”.

Lo specialista spagnolo, che è stato anche l’ultimo a visitare Marquez prima del ricovero al Ruber Hospital di Madrid per l’operazione all’omero della spalla destra, ha spiegato che l’infezione con cui il Cabroncito fa i conti è piuttosto seria e che potrebbe far rivedere nuovamente tutti i piani dell’equipe medica che lo ha operato. Perché, spiega, “Il germe è alloggiato nell'osso, che è un tessuto che ha pochissimi vasi sanguigni e, quindi, le nostre difese hanno poco accesso, come nel caso degli antibiotici che usiamo per combatterli ".

Villamor ha ipotizzato un percorso già segnato per l’otto volte campione del mondo, illustrando le procedure a cui generalmente si ricorre per casi del genere: terapia antibiotica per via venosa nei primissimi giorni e poi per via orale. “E’ possibile, ed è quello che ci auguriamo tutti, che le difese naturali di Marc, aiutate dagli antibiotici, riescano a sconfiggere l’infezione, risolvendo tutto nel giro di pochi giorni. Ma se così non dovesse essere, sarà necessario tornare in sala operatoria”. Chiaramente è ciò che si cercherà di evitare con tutti i mezzi a disposizione dei medici e della scienza in genere, perché significherebbe stressare ulteriormente un arto che nel giro di un solo anno è stato “aperto” per ben quattro volte. Ma, come precisa Villamor, le infezioni alle ossa sono dure da combattere.

“Se le cose non andranno come ci si augura che vadano - dice Villamor - i medici non avranno altre strade se non quella di tornare in sala operatoria per rimuovere la piastra applicata nell’ultimo intervento chirurgico e applicare un fissatore esterno (soluzione già suggerita dal dottor Claudio Marcello Costa nell’intervista realizzata da Nico Cereghini, ndr) I fissatori esterni sono costituiti da viti che ancoriamo in entrambi i frammenti dell'omero, ma distanziate dalla frattura in modo che non siano a contatto con l'infezione. Queste viti sporgono attraverso la pelle e sono collegate da un dispositivo che le tiene saldamente, fungendo da ponte di supporto e stabilizzazione della frattura per consentire una sufficiente quiete nel sito della frattura, con l'obiettivo che il corpo possa costruire il ponte di callo ".