MotoGP 2019. Le pagelle del GP d'Australia

MotoGP 2019. Le pagelle del GP d'Australia
Giovanni Zamagni
Nove a Marquez e a Iannone, solo cinque a Rossi e Dovizioso
28 ottobre 2019

MARC MARQUEZ VOTO 9
Quinta vittoria consecutiva, in testa per al meno un giro per il 17esimo GP su 17 del 2019: un altro primato da aggiungere ai tanti. Ha la situazione totalmente sotto controllo, sa sempre quando e come attaccare il rivale di turno. Da 10 in pagella se non fosse per quell’episodio con Lorenzo nelle FP2: Jorge ha sbagliato a stare in traiettoria, ma non c’era bisogno di umiliarlo così come ha fatto. Esagerato.

CAL CRUTCHLOW 8
Che bello vederlo di nuovo competitivo a Phillip Island, dove nel 2018 ha rischiato di chiudere la sua carriera. “Dopo l’incidente, sono entrato in un buco nero” ha detto il pilota di Cecchinello, confermando quanto sia stato difficile per lui tornare in sella. Qui guida fortissimo e, personalmente, sono convinto che l’arrivo di Zarco (tra l’altro: Crutchlow lo ha attaccato a fine gara, dicendo che non capisce con quasi meriti dovrebbe sostituire eventualmente Lorenzo) gli abbia fatto bene. Stimolato.

JACK MILLER 8
L’ingegnere Gigi Dall’Igna avrebbe voluto sacrificarlo a favore di Jorge Lorenzo, ma l’australiano merita, eccome, la Ducati ufficiale. Nel 2019 è cresciuto molto, anche se è ancora un po’ incostante. A casa sua è stato bravissimo: un podio cercato e voluto con grande tenacia. Bene così.

PECCO BAGNAIA 9
Dopo tante cadute e difficoltà, finalmente una gran gara, all’altezza delle sue capacità e delle sue ambizioni. Non era facile tenere botta dopo un periodo così complicato, ma lui lo ha fatto bene, anche grazie al supporto di un team condotto molto bene all’interno del box da Francesco Guidotti (voto 9), uno che sa scegliere i piloti e li sa gestire al meglio. Le caratteristiche di Phillip Island gli hanno dato una mano, adesso deve diventare più efficace in staccata. Molto bene così.

JOAN MIR 8
Zitto zitto, piano piano il ragazzo sta crescendo. Forse più lentamente del previsto, ma sta arrivando: la sensazione è che nel 2020 darà parecchio fastidio al compagno di squadra. E non solo. Talentuoso.

ANDREA IANNONE 9
A Phillip Island si è sempre esaltato e lo ha fatto anche questa volta con l’Aprilia. Quando è così, è sempre uno spettacolo vederlo guidare: in pochi hanno la sua capacità di replicare immediatamente a un sorpasso subito, anche se chi lo ha appena passato si chiama Marc Marquez. Certo, a volte è un po’ irritante nei suoi comportamenti (per esempio nel cercare sempre un “gancio” in prova), ma la sua velocità è fuori discussione. Bello rivederlo lì.
 

ANDREA DOVIZIOSO 5
Personalmente, credo che uno come lui debba sempre essere il miglior pilota Ducati al traguardo, anche se la pista non gli piace. Lo sarebbe stato se non avesse sbagliato all’ultimo giro alla curva 2, ma proprio perché da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più, lo sbaglio è più grave che se fosse stato commesso da un altro pilota. In ogni caso, anche nel 2019 secondo nel mondiale. Anti Marquez per il terzo anno consecutivo.

VALENTINO ROSSI 5
Il sorpasso alla prima curva, che lo ha riportato al comando, è da applausi: roba da campione. Poi, arretra inesorabilmente, sempre alle prese con la mancanza di grip al posteriore. Rimane nel gruppone in lotta per il podio e questo è l’aspetto positivo: un passo in avanti, rispetto agli ultimi GP. Ma la differenza con il compagno di squadra rimane troppo grande. Convincente a sprazzi.

ALEX RINS 4
La sensazione è quella di un pilota da ricostruire, un po’ in affanno psicologicamente. Sotto tono.

FRANCO MORBIDELLI 4
Irriconoscibile rispetto alla settimana precedente. In difficoltà.

JOHANN ZARCO 6
Non ha fatto male, considerando tutto quello che è successo a Phillip Island, i pochi giri fatti sull’asciutto. Lui, probabilmente, si aspettava di più, ma, come dice Marquez, sarà più veritiero il prossimo GP. Per il momento, ben tornato in moto.

JORGE LORENZO 2
E’ brutto vedere un campione come lui così in difficoltà, tanto lento da non poter essere vero. Invece è proprio così: la spiacevole sensazione è quella di un pilota che corre solo per timbrare il cartellino, portare a casa lo stipendio. Bisogna prendere una decisione, anche drastica. Inaccettabile. 

 

MAVERICK VINALES 6
Mentre scrivo il voto, mi si materializzano davanti critiche e insulti, ma secondo me ha fatto bene a provarci, fino a cadere: l’errore è stato evidente e anche non da un pilota del suo talento, ma anche lui aveva capito che non avrebbe potuto battere in nessun modo il rivale della Honda. Per me, la cronica difficoltà in partenza è più grave dell’errore finale: fosse scattato bene, avrebbe anche potuto scappare. 

DANILO PETRUCCI 4
In prova aveva ritrovato la velocità e il sorriso, ma ha sbagliato alla seconda curva, forse anche per la scelta - sbagliata - della gomma. Non gliene va bene una.

FABIO QUARTARARO 5
E’ il GP dove ha collezionato più errori in questa stagione: la caduta nelle FP1 sul bagnato, la partenza incerta, dopo aver ottenuto un ottimo secondo posto in qualifica. E’ caduto centrato da Petrucci, ma aveva comunque già compromesso pesantemente la sua gara. Tutta esperienza per il 2020.

HONDA RC213V VOTO 9
Marquez continua a fare una differenza enorme, ma la prestazione di Crutchlow dice che qui la RC213V era piuttosto competitiva. E che motore.

 

DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 8
Non è la sua pista, ma non è andata nemmeno così male. Anzi. E come per la Honda: che motore.

YAMAHA M1 VOTO 8,5
Ormai le sue caratteristiche sono ben note su tutte le piste: grande percorrenza di curva, grandi difficoltà in accelerazione e rettilineo.

SUZUKI GSX-RR VOTO 8
Come nelle ultime gare, anche a Phillip Island il limite più grande sono sembrati i piloti: Rins non riesce più a fare la differenza.

APRILIA RS-GP VOTO 9
Che bello vedere un’Aprilia al comando, seppure per poche curve, che bello vedere due piloti nei 10, che bello vedere Iannone non soffrire così tanto in rettilineo e guidare alla grande in curva. Che bello tutto! Il voto è esagerato, ma se non lo si fa questa volta…

KTM RC16 VOTO 5
L’unica consolazione per la Casa austriaca è aver battuto, con Pol Espargaro (voto 7) l’ex pupillo Zarco. Ma c’è poco da festeggiare.