MotoGP 2020. Valentino Rossi: "Yamaha ufficiale mi mancherà"

MotoGP 2020. Valentino Rossi: "Yamaha ufficiale mi mancherà"
Giovanni Zamagni
Valentino Rossi ringrazia Yamaha alla vigilia dell'ultima gara nel team ufficiale
19 novembre 2020

Valentino Rossi nella consueta conferenza stampa pre GP inizia facendo il punto sulla stagione che sta terminando. 
 “Non sono contento della stagione, ho fatto pochi punti. A volte, dopo Jerez2 ho fatto delle buone gare, sono andato più veloce, ma non è stato possibile conquistare altri podi, anche se la moto ha vinto tanto".

Che effetto ti fa lasciare il team ufficiale?
“Devo ringraziare Yamaha che mi ha dato la possibilità di tornare dopo due anni in Ducati: in quel momento ero disperato. La squadra ufficiale mi mancherà, ma sono grato alla Yamaha".

Per Crutchlow e Dovizioso sarà probabilmente l'ultimo GP.
“Crutchlow ha fatto una lunga carriera, ricordo quando ha vinto la sua prima gara a Brno, lui primo e io secondo. Dovizioso lo conosco da tantissimo tempo, dai tempi delle minimoto, tante belle battaglie con lui. Ho ricordo della gara in Malesia, quando lui ha vinto nel 2016 e io secondo".

Cosa ti aspetti da questo ultimo GP?
“Arrivo da un momento difficile, dopo il Covid e dopo una rottura meccanica. Poi Valencia2 che, se non altro ho potuto finire. Speriamo si essere più competitivi".

Qual è il problema?
“Noi soffriamo tanto con il grip posteriore: quando non riusciamo a far lavorare bene la gomma dietro, la M1 diventa molto difficile da guidare. Sì, su quello Vinales ha ragione, quello è l’aspetto più importante, oltre al motore".

Quando hanno iniziato a comparire i problemi in Yamaha?
“Dal 2016 al 2017 è stato un anno cruciale molto importante: è lì che abbiamo iniziato a soffrire. Fino al 2016 la moto era molto competitiva e si poteva vincere gare e campionati. Ma non so se è colpa della Yamaha o sono migliorate le altre Case. Dobbiamo migliorare anche noi come hanno fatto loro.

Come vadi la situazione di tuo fratello?
“Luca (Marini) poteva avere più punti in campionato. Non è finita, può succedere di tutto, ma lo svantaggio è abbastanza grande, non basta che lui vada forte. Sicuramente ha avuto un momento difficile dopo la caduta di Le Mans: correre in quelle condizioni è la cosa peggiore sul bagnato, e poi Aragon solo qualche punto. Come velocità ha dimostrato che se la poteva giocare".

Come giudichi la Suzuki?
“La Suzuki ha fatto un grande lavoro, è più semplice rispetto alla Ducati, ma hanno cercato di migliorare i punti di forza e hanno dato ai piloti una moto “amica”.

Quali sono stati i momenti più belli del 2020? 
“Momenti belli del 2020? Misano1, anche se mi ha battuto Mir all’ultimo giro, ma 1°-2° in MotoGP e in Moto2 per i piloti dell’Academy. Con la Yamaha negli anni prima... tanti momenti belli, quando siamo arrivati con Burgess e c’era Furusawa. Ma il ricordo più bello è stato quando ho parlato con Lin Jarvis nel 2012, quando mi è stata data un’altra possibilità: se non ci fosse stata quell’occasione, avrei anche potuto smettere”.