MotoGP 2021. GP d'Italia al Mugello. Pecco Bagnaia: “Non sono condannato a vincere”

MotoGP 2021. GP d'Italia al Mugello. Pecco Bagnaia: “Non sono condannato a vincere”
Giovanni Zamagni
Pecco è in pole provvisoria e sta andando fortissimo: per molti, è il favorito per la vittoria: “A leggere certi commenti, sembrerebbe che io abbia già trionfato, ma non è così. L’importante è cogliere il miglior risultato possibile, la vittoria prima o poi arriverà”
28 maggio 2021

Scarperia - Pole position virtuale con le gomme nuove, gran passo con quelle usate: si può dire che è stato un ottimo venerdì quello di Pecco Bagnaia.

“Sì, è stata una grande giornata, abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ho migliorato anche il mio feeling con l’anteriore e con le gomme usate: sono molto contento. Siamo in una buona posizione, abbiano iniziato in modo perfetto, dobbiamo solo gestire un po’ meglio la gomma posteriore”.

E’ solo venerdì, ma quanto conta questa prestazione? Ti carica o ti mette pressione?
“Essere primi fa sempre piacere, ma oggi era importante soprattutto il passo, capire se tutto funzionava bene: mi piacciono le sensazioni che ho provato in moto. La pressione è la stessa se fai primo o quinto: sarei stato preoccupato se fossi stato 22esimo…”.

Ma ti senti il favorito come ti indicano in molti?
“A leggere certe dichiarazioni di altri piloti sembra quasi che io sia condannato a vincere questa gara. Ma non mi sento con le spalle al muro, devo solo pensare a ottenere il miglior risultato possibile: se sarà un quarto posto, per esempio, andrà bene un quarto posto. Ci saranno altre occasioni per vincere”.

La Ducati vola in rettilineo, ma Suzuki e Yamaha, molto più lente, alla fine girano più o meno con lo stesso tempo: vanno molto più forte di voi in curva?
“Sappiano quali sono i punti forti e deboli della Ducati, le altre moto, probabilmente si guidano con maggiore facilità, hanno più percorrenza. E’ chiaro che noi recuperiamo sul dritto e siamo anche forti in staccata, ma la Ducati è anche più stancante. Insomma, si bilanciano: Ducati, Yamaha e Suzuki sono più o meno sullo stesso livello”