MotoGP 2021, GP del Qatar/2. Joan Mir: "L'ultima curva non ha fatto la differenza"

MotoGP 2021, GP del Qatar/2. Joan Mir: "L'ultima curva non ha fatto la differenza"
Giovanni Zamagni
Il campione del mondo parla della sua situazione tecnica e delle ambizioni per il Mondiale. "L'obiettivo era la top-5, ora bisogna essere sempre sul podio"
1 aprile 2021

Tanto lavoro, su una delle piste più ostiche per la Suzuki, e un GP finito un po' con una beffa, sverniciato sul rettilineo dalle due Ducati di Bagnaia e Zarco. Ma la situazione non è così critica come si potrebbe pensare, anzi...

“Durante i test abbiamo provato un sacco di cose, poi abbiamo scelto il meglio per la gara, ma c’era qualcosa che non funzionava. Quello che abbiamo trovato nel warm up ci ha fatto fare un passo in avanti: a volte capita che quando provi troppo materiale perdi un po’ la strada, specie qui in Qatar dove un turno non è mai uguale all’altro. Ma abbiamo trovato un assetto che mi fa sentire bene e inizieremo con quello”

 

Chi vedi come il tuo rivale principale per il titolo?

"Non si può rispondere a questa domanda, un sacco di piloti vanno forte e hanno dimostrato di avere potenziale. E’ importante essere tra loro, ma è impossibile dire un solo nome”

Come ti senti, a una settimana dal primo GP?

“Bello essere di nuovo in pista, avere una nuova opportunità per salire sul podio e vedere cosa si può fare. Ho cercato di studiare gli altri, per capire le linee, ma già durante la gara mi ero accorto delle differenze tra le varie moto."

In gara avete corso benissimo, come l'anno scorso del resto. Rimane però un po' di difficoltà nelle prove, e partire davanti è fondamentale.

“Normalmente abbiamo problemi in qualifica, ma siamo riusciti a fare un altro miglioramento in ottica gara, nel passo sulla distanza. E credo che porti benefici anche in qualifica. L’obiettivo è comunque la seconda fila."

Gli obiettivi sono comunque cambiati, dallo scorso anno...

“Certo, dopo che vinci il titolo, ogni risultato che non sia il podio viene considerato come un cattivo risultato… Quando io ho iniziato nel 2020, l’obiettivo era arrivare nei primi cinque, adesso è arrivare nei primi tre ogni GP. Ma la strategia è più o meno sempre quella; siamo focalizzati su qualificarci meglio, partire meglio e stare più vicino ai primi, per poi poter capire la situazione e decidere la strategia a metà gara: stare lì o provare a vincere."

Una tattica che però settimana scorsa non è bastata...

“Sinceramente, se mi trovassi nella stessa posizione di domenica scorsa, avrei due opzioni: non passare Zarco o farlo prima durante il giro. Non credo che se avessi fatto bene l’ultima curva sarebbe cambiato qualcosa. Ma è stata solo una gara: sappiamo che le Ducati qui sono molto forti e sono tante nelle prime posizioni, non so comunque se potranno mantenere queste posizioni in altri circuiti. Del resto qui abbiamo fatto un sacco di test, non credo che per questo GP qualcuno possa trovare improvvisamente qualcosa per andare molto meglio. Mi aspetto invece dei cambiamenti per le prossime gare."

Anche perché quello del Qatar, statisticamente, non è mai stato un circuito favorevole alla Suzuki

“È vero, non abbiamo mai fatto meglio di un quarto posto. Ma non mi preoccupa, perché domenica scorsa potevo fare secondo e credo anche si possa vincere. Il fatto che nessuno abbia mai fatto meglio di quarto non significa che non si possa fare. Non è sicuramente il miglior circuito per noi, ma la nostra moto non è poi così male qui. Certo, la Ducati può sfruttare il lungo rettilineo, ma noi possiamo difenderci..."

Sulle gomme? Scelta obbligata anche per domenica?

“Tutti abbiamo usato soffice / soffice, era chiaro che fosse la scelta migliore per quelle temperature. Se le temperature saranno simili, non credo cambierà qualcosa nella scelta."