MotoGP 2021. GP di Francia a Le Mans. Valentino Rossi: "Team VR46: 50% Yamaha, 50% Ducati"

MotoGP 2021. GP di Francia a Le Mans. Valentino Rossi: "Team VR46: 50% Yamaha, 50% Ducati"
Giovanni Zamagni
Valentino parla da manager: “E’ tutto confermato, compreso lo sponsor, ma stiamo ancora trattando per la moto. Io sono mediamente coinvolto, ma mi dà gusto fare il pilota, lavorare non è mai stata la mia passione…”. Sulle prove: “Grazie ai test di Jerez guido meglio”
14 maggio 2021

Le Mans - Finalmente un po’ di luce: dopo quattro GP da incubo - prove comprese, fatta eccezione per le Q2 di Qatar1 - Valentino Rossi ritrova un po’ di serenità, grazie a un nono posto che gli permette di entrare direttamente in Q2 nel caso nelle FP3 dovesse piovere.

“Ho iniziato subito bene, ero abbastanza veloce, ma avevo bisogno dell’asciutto per capire se il lavoro svolto nei test di Jerez sarebbe stato efficace anche su questa pista. La risposta è stata positiva: sono riuscito a guidare meglio e a essere più costante. Posso entrare con maggiore velocità in curva, sono migliorato in frenata”.

 

Merito del lavoro fatto nei test a Jerez?

“Direi di sì. Abbiamo modificato il bilanciamento della moto, provato una nuova forcella e un inedito forcellone in carbonio: è grazie a questo se sono migliorato in frenata”.

Dove devi ancora migliorare?

“Nella frenata in discesa sono troppo al limite, vedremo se le condizioni meteo ci permetteranno di lavorare ancora sull’asciutto, ma le previsioni non sono troppo positive”.

 

Tantissime cadute alla curva 3: qual è la tua spiegazione?

“Diciamo che è una combinazione di diversi fattori. Sicuramente quel punto è un incubo: è la prima a sinistra dopo due curve a destra, il rettilineo e un’altra destra e con queste temperature è inevitabile che la gomma sia fredda a sinistra. Inoltre, la pista lì non è piatta e l’asfalto in quel punto è rovinato e ha meno grip”.

 

Oggi sei stato più veloce, ma le gare precedenti sono state da incubo: come si mantiene la motivazione?

“Oggi sono contento, ma le prime gare sono state veramente difficili: è dura mantenere la motivazione quando vai così male e non vedi la luce in fondo al tunnel. Io cerco di stare tranquillo, corro da tanto tempo e in questo l’esperienza mi aiuta: quando sono giù di morale penso a quando vincevo 11 gare all’anno… Poi, naturalmente, mi hanno aiutato tanto i miei amici e anche tutte le persone dentro al box. Non è facile, ma bisogna cercare di non mollare. In MotoGP è un attimo essere in difficoltà: guardate Petrucci, primo nel 2020, ultimo oggi…”.

 

Parliamo un po’ del futuro del team VR46 in MotoGP: a che punto siamo?

“Siamo a buon punto, è tutto confermato, compreso lo sponsor. Stiamo parlando con Yamaha e Ducati, ci sono pro e contro in entrambe le situazioni: diciamo che al momento le possibilità sono 50 e 50. Ma non dobbiamo decidere solo noi”.

 

Quando si saprà qualcosa in più?

“La situazione si sbloccherà nelle prossime settimane, più o meno dopo il Mugello”.

 

Quanto sei coinvolto in queste trattative?

“Sono mediamente coinvolto, ma non decido io da solo. L’idea del team mi piace, ma io non voglio lavorare più di tanto: a me dà gusto fare il pilota, ma lavorare non è mai stata la mia grande passione…”