MotoGP, GP di Gran Bretagna a Silverstone. Valentino Rossi: “Qui mi diverto molto a guidare”

MotoGP, GP di Gran Bretagna a Silverstone. Valentino Rossi: “Qui mi diverto molto a guidare”
Giovanni Zamagni
È un Valentino decisamente più su di giri rispetto ai precedenti GP: “Abbiamo lavorato per migliorare il mio feeling con la moto, già in Austria, su una pista per noi difficile, mi sentivo meglio. Questa pista è meravigliosa, lunga, difficile: il giusto compromesso tra vecchio e nuovo”
27 agosto 2021

È un Valentino Rossi decisamente su di morale sia per la posizione sia - anzi, soprattutto - per aver ritrovato gusto nel guidare la sua M1.

“È stata una giornata sicuramente positiva, ho avuto da subito un buon feeling con la moto già dalle FP1, anche se al mattino non sono riuscito a sfruttare al meglio il mio potenziale. Nelle FP2 abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti, abbiamo provato la dura posteriore, ma per la temperatura di oggi era troppo dura. Con la soffice nuova ho fatto due buoni giri, sono riuscito a stare nei dieci, con buone sensazioni: guidare qui è bello, mi diverto, mi piace e anche l’asfalto nuovo rende tutto più adatto alla MotoGP. Era un po’ freddo, ma almeno non è piovuto”.

 

Si conferma una pista favorevole alla Yamaha?

“Intanto va detto che questa è una delle poche piste che è migliorata dopo la modifica del disegno del tracciato. E l’asfalto nuovo è fantastico, è liscio, non ci sono avvallamenti: sulla carta, quando una pista ha un buon grip è favorevole alla Yamaha”.

Qui il pilota può fare maggiormente la differenza?

“Questo circuito mi piace, è tecnico, ha 18 curve: a me piacciono le piste lunghe. E qui c’è un po’ di tutto: parti lente, veloci, frenate violente. E’ un buon mix tra un tracciato vecchio e uno nuovo: sinceramente non so se qui il pilota fa più la differenza, forse sì, ma non ne sono sicuro”.

 

Crutchlow può darvi una mano?

“Sicuramente è più importante avere il collaudatore sulla M1 2021 piuttosto che sulla moto di Morbidelli, l’unica moto vecchia in pista. Cal può lavorare anche per il futuro e oggi non è andato male: mi ha detto che con i colori ufficiali si sente più giovane…”.

 

Quanto bisognerà migliorare nelle FP3 per rimanere nei dieci?

“Se sarà asciutto, come previsto, bisognerà scendere di un secondo”.

 

È il miglior venerdì dell’anno?

“Il miglioramento è dovuto anche a questioni tecniche. Nella prima parte speravo di fare meglio, specie in piste come Assen e Barcellona, ma abbiamo avuto alcuni problemi sulla moto, specie nei primi giri della gara, non avevo tanto feeling con l’anteriore. Durante l’estate abbiamo lavorato per migliorare le mie sensazioni e già in Austria, su una pista sfavorevole alla Yamaha, abbiamo fatto un passo in avanti. Spero da qui in avanti di poter fare meglio”.

 

L’uso del freno posteriore è cambiato tanto negli ultimi anni?

“Sì, moltissimo, adesso è diventato molto importante nella guida di una MotoGP. In passato, usare il freno posteriore era più una questione personale, mentre adesso tutti lo devono usare, tanto che ci sono tre possibili tipi di leva per azionarlo: a pedale, a pollice sul semimanubrio destro e a pollice su quello sinistro tipo scooter. E’ tostissimo: passiamo un sacco di tempo per capire coma va usato nel modo giusto: quelli molto forti sono molto bravi a frenare con il posteriore”.