MotoGP. In KTM sono tutti pazzi di Dani Pedrosa

MotoGP. In KTM sono tutti pazzi di Dani Pedrosa
Mike Leitner, direttore tecnico di KTM, ha speso parole di grande stima per il piccolo collaudatore spagnolo. Pochi giorni fa Sebastian Risse si era espresso negli stessi termini
18 febbraio 2021

Ormai è un mantra, ma anche un pensiero condiviso: tanto della crescita esponenziale di KTM in MotoGP si deve a Dani Pedrosa. Senza nulla togliere al gran lavoro e agli investimenti che l’azienda austriaca sta portando avanti, senza sminuire l’opera fatta da Pol Espargarò e dagli altri piloti, che hanno comunque avuto il merito, poi, di portare l’RC-16 sul podio, ma Dani Pedrosa tester è stato lo step in più. Il salto di qualità assoluta, con il piccolo collaudatore spagnolo che in casa KTM gode, ormai, di carta bianca e piena stima da parte di chiunque.

Tanto da essersi potuto permettere di rivoluzionare il modo di essere collaudatore, inventando, di fatto, quello che il Technical Project di KTM, Sebastian Risse, ha definito “metodo Pedrosa”. Cercare, cioè, di sviluppare la moto non in maniera standardizzata e chiedendo poi ai piloti di adattarsi, ma tenendo conto delle caratteristiche di ognuno di coloro che sarà poi chiamato a portarla in griglia.

Un metodo che a quanto pare ha pagato se si considera che dopo il debutto nel 2017 e il primo podio ottenuto sul finire del 2018, la KTM è arrivata lo scorso anno a vincere ben tre gare: una con Brad Binder e due con Miguel Oliveira. Che hanno potuto portare con loro, sul gradino più alto del podio, il frutto del lavoro di Dani Pedrosa. “Dani interpreta in maniera straordinaria il suo ruolo - ha affermato Mike Leitner, direttore tecnico di KTM -. Penso che ora, dopo due anni di test, tutte le persone in KTM lo capiscano molto bene e riescano a ricavare sempre il massimo dai suoi feedback. Dani fa un ottimo lavoro, essendo sempre molto onesto".

Pedrosa non cerca il tempo sul giro e, soprattutto, tiene fortemente in considerazione la sua stazza, arrivando anche a percepire che evoluzioni che magari possono risultare ideali per lui non lo sarebbero, poi, per i piloti di KTM. “E’ molto esperto della MotoGP - ha spiegato Leitner a Crash.net - e dove Dani è davvero bravo è nel non cercare un tempo sul giro. Ha una grande sensibilità perché è un pilota molto piccolo e ha solo una certa quantità di energia per una gara: guarda davvero a ciò che rende funzionale i cambiamenti nella distanza di una gara ".