MotoGP: Marc Marquez, obiettivo Jerez a maggio

MotoGP: Marc Marquez, obiettivo Jerez a maggio
Giovanni Zamagni
Continuano a mancare certezze sulle condizioni di Marc, che, se non altro, ha iniziato ad alle-narsi, seppure con grande attenzione. Nei prossimi giorni ci sarà una visita di controllo: la speranza dell’otto volte campione del mondo è tornare in pista per il GP di Spagna, quarta gara stagionale
28 gennaio 2021

Qualche foto in palestra, qualche breve commento sui social: le notizie sul recupero di Marc Marquez rimangono sempre piuttosto scarse. Ma da quanto appreso da Moto.it il pilota e la HRC stanno lavorando per provare a essere in pista per il GP di Spagna (2 maggio), quarto appuntamento stagionale (perlomeno al momento…) dopo la doppia gara in Qatar e quella in Portogallo.

Non è assolutamente scontato che ce la faccia - anzi, le difficoltà sembrano tantissime - ma è questo l’obiettivo. A vedere le foto sembra piuttosto difficile da realizzare, ma i tempi di recupero sarebbero in linea con quelli pronosticati a Moto.it dal dottor Claudio Costa: tra quattro e sei mesi.

Il tutore al braccio destro, sempre presente nelle foto pubblicate, non deve trarre in inganno: sia Costa, sia il dottor Michele Zasa (in questa diretta) dicono che è assolutamente normale che Marquez continui ad avere la protezione al braccio, perché dopo il tipo di operazione subita è necessario per permettere la calcificazione ossea.

Stefan Bradl: pilota per tre GP

La settimana prossima, l’otto volte campione del mondo farà l’ennesima visita di controllo e, forse, la situazione sarà un po’ più chiara. In ogni caso, Marquez si sarebbe prefisso come obiettivo quello di tornare in moto a Jerez; proprio per questo, la HRC avrebbe comunicato al collaudatore Stefan Bradl che sarà anche pilota per i primi tre GP, per poi tornare a fare il collaudatore a tempo pieno. Ripeto: al momento è solo un’ipotesi, non ci sono certezze sui tempi di recupero di Marc, ma questo è il piano attuale della Honda.

Grande fiducia a Pol Espargaro

Ma se il recupero di Marquez è ancora tutto da stabilire, è ormai praticamente certo che la Honda andrà avanti con Bradl, anche se Andrea Dovizioso ha dato la sua disponibilità anche solo per effettuare i test in Qatar.

Apparentemente, per la HRC poteva essere una buona opportunità, perché avrebbe potuto avere un confronto con la Ducati, un parere importante per far crescere ulteriormente la RC213V. Ma Alberto Puig e i tecnici giapponesi non hanno intenzione di cogliere questa occasione, anche per tutelare, in qualche modo, il nuovo investimento fatto con Pol Espargaro.

Senza Marquez, è chiaro che Espargaro deve diventare il pilota di punta della HRC: al debutto con la Honda, Pol ha bisogno di fiducia attorno a sé, deve ricevere la massima attenzione da parte di tutti gli ingegneri e il personale dentro al box. Pensiamoci bene: far effettuare anche solo i test a Dovizioso sarebbe stata una “distrazione”, addirittura forse una sorta di sfiducia nei confronti di Espargaro, perché ingaggiare Andrea avrebbe in un certo senso messo in discussione Pol. Anche per questo motivo, credo, Puig e la HRC non hanno preso in considerazione la proposta di Dovi: bisogna tutelare quello che, in questo momento, è il pilota che deve sostituire Marquez nella conquista dei risultati.

MotoGP. Il "caso" Marc Marquez: tutto quello che c'è da sapere