MotoGP: Team VR46, serve chiarezza

MotoGP: Team VR46, serve chiarezza
Giovanni Zamagni
All’ennesima domanda sul futuro della squadra in MotoGP, considerando che la sponsorizzazione del principe è una fregatura, Valentino ha sbottato: “Ho risposto decine di volte che non conosco le ultime notizie”. È necessario spiegare i dettagli
17 settembre 2021

Misano Adriatico - Prima del GP d’Austria, Valentino Rossi doveva rispondere sempre alla stessa domanda, sul suo futuro: “Ho detto mille volte che deciderò durante l’estate, quando lo farò lo saprete”, ripeteva stancante nelle ultime gare di giugno. Annunciato il ritiro, Valentino era convinto di poter finire in pace la sua ultima stagione in MotoGP. Non è così.

Chiarito il futuro, il tormentone è diventato lo sponsor del futuro team VR46 in MotoGP, dato che il presunto principe si è rivelato meno affidabile del principe di Totò. Quindi, ad ogni conferenza stampa, Valentino deve rispondere su questo e oggi ha sbottato. Alla sua maniera, con il sorriso sulle labbra, con un po’ di ironia, ma evidentemente infastidito.

“Ormai - si è sfogato - la mia più grande distrazione è rispondere sul team, continuate a farmi le stesse domande sul 2022 e io continuo a dirvi che non lo so, non sono aggiornato sulle ultime notizie. Io faccio ancora il pilota, cerco di concentrarmi su quello, ma non ci riesco… Non sono io che posso rispondere su questo, l’ho detto decine di volte”.

Poca chiarezza

Nella vicenda VR46 e il suo improbabile sponsor da svariati milioni di euro, con coinvolti personaggi misteriosi e altri conosciuti che hanno lasciato debiti clamorosi nel paddock, non pagando i meccanici per anni, sono stati fatti parecchi errori. Clamoroso, per esempio, quello di annunciare la collaborazione prima di firmare qualsiasi contratto: inconcepibile.

Io non so, e sinceramente non mi interessa, se siano state fatte le verifiche, se la VR46 abbia avuto delle garanzie che poi si sono rivelate infondate: questo non lo so, sono affari loro, sono loro che ci perdono, nessun’altro dovrà pagare per questo. Ma dopo aver preso quella che è evidentemente una fregatura, bisognava fare chiarezza: Valentino si è sempre tenuto lontano da questa patata bollente, non ha mai voluto prendere posizione e quando l’ha fatto, l’ha fatto in modo stranamente sbagliato.

“Non è un mio problema” aveva detto dopo il GP di Aragon. Ma è chiaro che se ti chiami Valentino Rossi e il team VR46, tutto ruota attorno a te, anche se è ovvio che non è stato Rossi a portare avanti la trattativa. Ma ne è sicuramente al corrente. Ecco, io credo che una volta appurata la fregatura, bisognava comunicarlo nella maniera giusta, più chiara possibile. Proprio per evitare quello che sta succedendo: Rossi ha ragione a innervosirsi a rispondere sempre alla stessa domanda, ma sarà sempre così finché non si saprà.

VR46/Yamaha in Moto2

Intanto, la VR46 sembra aver raggiunto un accordo con Yamaha per la Moto2: le due parti collaborano già nel MasterCamp dedicato ai giovanissimi talenti europei e asiatici, e la squadra in Moto2 sarebbe un ulteriore ampliamento di un progetto che servirebbe alla Casa giapponese per creare una “cantera”, una scuola di piloti come sta facendo da tempo KTM. Speriamo vada in porto. Pure qui c’è una stranezza, però: VR sarebbe legata a Yamaha in Moto2 e a Ducati in MotoGP.

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