MotoGP. Valentino Rossi apre le porte del suo museo segreto

Marco Berti Quattrini
Il primo di quattro video per raccontare Valentino Rossi attraverso i cimeli della sua carriera, custoditi nel suo museo segreto
27 febbraio 2020

"Questo posto nasce dalla mia passione per le tute, i caschi, gli stivali, i guanti e tutte le cose della mia carriera. Avevo pensato ad una stanza, per avere un museo segreto, un posto dove mettere tante cose indimenticabili, tanti momenti indimenticabili e potevo aprirlo solo a voi". Le parole sono quelle di Valentino Rossi, ed è Dainese a entrare con le sue telecamere in questo straordinario "museo segreto". L'azienda italiana veste Valentino sin dall'inizio della sua carriera. Una storia iniziata nel 1993 e raccontata proprio dal Dottore in quattro video prodotti da Dainese. 

"I miei idoli indossavano tutti Dainese - spiega - perché io sono sempre stato tifoso di Kevin Schwantz. Per me correre con la stessa tuta era un grande onore. Quando arrivavo nelle piste come Binetto, Bari o Magione, gli altri piloti mi guardavano come un alieno".

Dopo gli inizi valentino parla dell'evoluzione delle tute da corsa, e quella più grande è senza dubbio l'airbag. 
"Mi ricordo la prima volta che l'ho provato a Brno nel 2009. All'inizio ero titubante, perché la tuta era un po' diversa anche da mettere e non avevo capito quanto sarebbe stata migliore in termine di sicurezza. Ho spinto molto, e in due anni è cambiata tantissimo. Adesso è come se non ci fosse e quindi si hanno solo i vantaggi".