Test MotoGP a Losail, Day 2. Miglior tempo per Dovizioso

Test MotoGP a Losail, Day 2. Miglior tempo per Dovizioso
Giovanni Zamagni
Le Ducati ancora in testa anche nella seconda giornata di test a Losail. Tra Dovizioso e Iannone si inserisce solo Marquez
15 marzo 2015

Vola la Ducati con Andrea Dovizioso primo e Andrea Iannone terzo, si difende la Honda con il solo Marc Marquez (2°), non convince la Yamaha con Jorge Lorenzo quarto e Valentino Rossi quinto, in una sessione con ben 14 piloti racchiusi in un secondo.

Sono prove particolari quelle del Qatar, innanzitutto per l’orario: le prime tre ore sono praticamente inutili, perché si svolgono con la luce diurna e una temperatura molto più alta rispetto a quella del GP del 29 marzo, mentre nelle ultime due fa decisamente freddo, più di quanto farà fra due settimane. Fatta questa precisazione, i tempi di Andrea Dovizioso (1’54”907, unico sotto l’1’55”) e Andrea Iannone (+0”197) sono di assoluto rilievo e molto interessanti.

COSTANTI, AL DI LA’ DEL SINGOLO GIRO

Dopo la prima giornata, chiusa con le due Ducati ai primi due posti (ieri era stato Iannone il più veloce) era nato un dibattito a distanza con i rivali sull’uso o meno della gomma extra morbida a disposizione della Desmosedici (e della Suzuki e dell’Aprilia): il cronologico di oggi conferma che, al di là del singolo giro, la GP15 è efficace anche sulla distanza, con Dovizioso in grado di realizzare ben otto giri in 1’55” basso, contro i tre di Marquez e i quattro di Iannone. Il Dovi – che oggi ha anche provato con successo due appendici aerodinamiche poste sulla carenatura, come si era già visto in Ducati nel 2009 e nel 2011, ma in posizione leggermente differente – e Iannone sono quindi stati anche costanti: la GP15 si conferma moto dal grande potenziale. Sicuramente la pista del Qatar aiuta, anche per le condizioni climatiche: il freddo è un vantaggio per il potente quattro cilindri desmodromico che può contare su quattro litri in più nel serbatoio. Ma la sostanza non cambia: la sensazione è che quest’anno i due Andrea potranno essere, in generale, molto più competitivi del 2014.

MARQUEZ: NUMERO UNO HONDA INCONTRASTATO

Così, se non ci fosse Marc Marquez, le ducati avrebbero fatto il vuoto: il fenomeno spagnolo è nettamente il numero uno all’interno del box HRC, l’unico veramente in grado di fare la differenza. D’accordo, Dani Pedrosa (6° a 0”675) - che sta provando una nuova forcella, già utilizzata dal compagno di squadra - è sempre difficile da decifrare in prova e in Qatar, proprio a causa dello scarso grip, è storicamente in difficoltà, ma Marquez è sempre e comunque il punto di riferimento della Honda, anche quando non entusiasma, come è successo oggi. Marc non è stato efficace come al solito nel passo, ma dà sempre una sensazione di grande solidità e, soprattutto, di essere sempre il principale candidato alla vittoria. Ducati permettendo…
 


YAMAHA: SITUAZIONE PREOCCUPANTE

Al momento, la situazione più preoccupante è quella della Yamaha, che sulla pista amica di Losail prende 0”593 con Lorenzo e 0”674 con Rossi, sempre attorno alla decima posizione fino all’ultima mezz’ora, quando Rossi è riuscito a risalire al quinto posto a ridosso del compagno di squadra. Stando alle dichiarazioni degli uomini Yamaha, il campione di Tavullia ha lavorato solo in configurazione gara – ultima uscita a parte, naturalmente -, ma scorrendo il cronologico c’è poco da esaltarsi: se il GP si fosse corso oggi, probabilmente né lui né Lorenzo avrebbero lottato per la vittoria.

DUE SUZUKI A MENO DI UN SECONDO

La Suzuki aveva iniziato fortissimo, per poi rallentare nel finale, ma entrambi i piloti sono comunque a meno di un secondo dalla vetta, con Aleix Espargaro 12esimo a 0”888 e Maverick Vinales 14esimo a 0”903, ultimo dei piloti in pista ad aver girato sotto l’1’56”. La sorpresa della giornata è il decimo tempo di Karel Abraham a 0”858 (ottenuto in scia a Marquez): la Honda Open con motore a valvole pneumatiche è certamente più competitiva del 2014, anche se Jack Miller (21esimo a 1”851) continua a faticare. Cadute, senza conseguenze, per Cal Crutchlow e Danilo Petrucci, grande fatica per l’”arrogante" Aprilia (così l’ha definita il presidente Roberto Colannino): la MotoGP non è la SBK.
 


CLASSIFICA

Pos   Rider Team Fastest lap Lead. Gap Prev. Gap Laps  
1   DOVIZIOSO, Andrea Ducati Team 1:54.907     33 / 38  
2   MARQUEZ, Marc Repsol Honda Team 1:55.091 0.184 0.184 27 / 54  
3   IANNONE, Andrea Ducati Team 1:55.104 0.197 0.013 16 / 46  
4   LORENZO, Jorge Movistar Yamaha MotoGP 1:55.500 0.593 0.396 15 / 51  
5   ROSSI, Valentino Movistar Yamaha MotoGP 1:55.581 0.674 0.081 50 / 61  
6   PEDROSA, Dani Repsol Honda Team 1:55.582 0.675 0.001 22 / 40  
7   CRUTCHLOW, Cal CWM LCR Honda 1:55.624 0.717 0.042 40 / 42  
8   SMITH, Bradley Monster Yamaha Tech 3 1:55.648 0.741 0.024 13 / 49  
9   ESPARGARO, Pol Monster Yamaha Tech 3 1:55.658 0.751 0.010 29 / 46  
10   ABRAHAM, Karel AB Motoracing 1:55.765 0.858 0.107 38 / 41  
11   HERNANDEZ, Yonny Pramac Racing 1:55.772 0.865 0.007 13 / 33  
12   ESPARGARO, Aleix Team Suzuki Ecstar 1:55.795 0.888 0.023 22 / 33  
13   REDDING, Scott Estrella Galicia 0.0 Marc VDS 1:55.803 0.896 0.008 50 / 60  
14   VIÑALES, Maverick Team Suzuki Ecstar 1:55.810 0.903 0.007 31 / 42  
15   BARBERA, Hector Avintia Racing 1:56.058 1.151 0.248 20 / 50  
16   HAYDEN, Nicky Drive M7 Aspar 1:56.104 1.197 0.046 40 / 44  
17   DI MEGLIO, Mike Avintia Racing 1:56.259 1.352 0.155 40 / 53  
18   LAVERTY, Eugene Drive M7 Aspar 1:56.342 1.435 0.083 25 / 54  
19   PIRRO, Michele Ducati Test Team 1:56.476 1.569 0.134 30 / 32  
20   BRADL, Stefan Athina Forward Racing 1:56.724 1.817 0.248 4 / 17  
21   MILLER, Jack CWM LCR Honda 1:56.758 1.851 0.034 47 / 50  
22   PETRUCCI, Danilo Pramac Racing 1:56.762 1.855 0.004 9 / 32  
23   BAZ, Loris Athina Forward Racing 1:56.936 2.029 0.174 8 / 40  
24   BAUTISTA, Alvaro Aprilia Racing Team Gresini 1:57.273 2.366 0.337 36 / 46  
25   DE ANGELIS, Alex Octo Ioda Racing Team 1:57.390 2.483 0.117 25 / 45  
26   MELANDRI, Marco Aprilia Racing Team Gresini 1:57.982 3.075 0.592 14 / 23