Ducati. Sempre e comunque

La SBK sembra fatta apposta per smentire pronostici e previsioni. Ducati si nasconde? Max è fuori dai giochi? L'analisi del nostro inviato e i video della gara
8 aprile 2008

 


Siamo tornati dall'Australia dopo due sole gare con il timore che Bayliss avesse già chiuso la lotta per il titolo, ma nelle prove di Valencia abbiamo dovuto constatare le difficoltà delle Ducati nel fronteggiare lo strapotere della Suzuki che ha piazzato due piloti ai primi due posti della Superpole.
Ma il fatto che ha sorpreso maggiormente è stato che i due piloti del team Alstare hanno letteralmente dominato tutti i turni di prove.
Basti pensare che la peggiore prestazione di Neukirchner era stato il quarto posto nelle prove libere di venerdì, dopodiché il tedesco aveva sempre fatto registrare il primo o il secondo tempo.
Kagayama invece si era sempre classificato nelle prime tre posizioni fatta eccezione per il quinto posto delle prove ufficiali del sabato mattina. Non male.

In prova le rosse di Borgo Panigale si erano dovute accontentare del terzo, quarto e quinto posto rispettivamente con Bayliss, Xaus e (finalmente) Lanzi.
Un dolorante Biaggi aveva ottenuto la nona posizione e ancor peggio era andata ad un deludente Michel Fabrizio, addirittura undicesimo.
Le Honda del team Ten Kate, con Kiyonari e Checa, partivano dalla seconda fila, ma lo spagnolo aveva dimostrato di avere un ottimo passo di gara.
Nelle prove non si erano di certo fatte notare le Yamaha che avevano sempre annaspato tra la settima e la quindicesima posizione mentre l'ottavo posto di Troy Corser in Superpole non faceva presagire nulla di buono.

La sorpresa maggiormente negativa delle prove era invece venuta dal vincitore di Losail (che era salito sul podio anche a Phillip Island) : Fonsi Nieto.
Se avessimo dovuto azzardare dei pronostici, avremmo puntato su Checa, Kagayama o Neukirchner, senza però escludere Bayliss dalla lotta per la vittoria di manche.
L'outsider di lusso avrebbe potuto essere Ruben Xaus, che a Valencia si esalta e riesce a dare il meglio di se.
Meno male che non abbiamo scommesso dei soldi su queste nostre previsioni.
Per quanto logiche e meditate che fossero, sarebbero state smentite, come quasi sempre accade in Superbike. Alla fine i vincitori sono stati Lanzi e Haga. Chi lo avrebbe mai detto?
Comunque una prima gara da infarto ed una seconda gara meno bella, ma pur sempre avvincente.

Lanzi: l'eroe di gara 1 non si è poi ripetuto in gara 2 (solo dodicesimo) a conferma che la vittoria della prima manche è stata senza dubbio meritata, ma anche dovuta ad una serie di eventi che difficilmente si possono verificare. Lorenzo quest'anno sembra andare a corrente alternata e a Valencia lo ha confermato. Speriamo che sia lui che il suo team trovino presto quella regolarità necessaria per fare i risultati.
Da incorniciare il suo corpo a corpo con Bayliss ed il suo sfrontato sorpasso al suo ex compagno di squadra.

Bayliss: problemi? Di certo Troy aveva dei problemi e speriamo che non siano stati problemi "politici" ad impedirgli di vincere. Un Bayliss che non vince a Valencia è poco credibile, ma ci sta che il suo team non sia riuscito a trovare il giusto assetto su questa pista e che il mutare della temperatura abbia mandato in tilt gli assetti delle Ducati.
Cerco di non pensarci, ma non posso farne a meno : cosa sarebbe successo se Bayliss avesse vinto entrambe le gare? Ma le chiacchiere stanno a zero ed i fatti dicono che dopo tre sole gare Troy ha un vantaggio importante sul secondo. Se davvero la Ducati sta cercando di non mostrare agli avversari tutta la sua superiorità lo sta facendo molto male.

Corser: Prove abbastanza sottotono, una superpole decisamente deludente, per lui che è il più grande esperto del giro lanciato. Però poi in gara un podio ed un quinto posto che non sono certo da buttare via. Dà sempre l'impressione di non aver abbastanza cattiveria e determinazione per vincere, ma nei primi posti lui c'è sempre.

Haga: Proprio mentre sembrava invischiato in una crisi profonda ha dato la zampata del campione, stupendo tutti ad iniziare dagli uomini del suo team, che dopo la caduta del giapponese in gara uno non pensavano certo di vederlo salire sul gradino più alto del podio nella gara successiva. Ma Nitronori non finirà mai di stupirci. La storia del motociclismo è piena di fantastici piloti che non hanno vinto nemmeno un campionato del mondo, ma che nessun appassionato potrà mai dimenticare.

Kagayama
: Un'altra incompiuta. Il secondo tempo che aveva fatto registrare in Superpole sembrava lo potesse portare alla vittoria in gara, ma l'ennesima scivolata nella prima manche ed un sesto posto in gara due hanno reso deludente il suo bilancio spagnolo. Il coraggio non gli manca, ma forse servirebbe una migliore gestione della gara.

Biaggi: Il dolore al braccio deve essere stato davvero forte perché Max non è mai riuscito a esprimersi al meglio a Valencia e le due gare sono state la conferma di quanto visto in prova. Un Biaggi sotto tono che ora deve recuperare 84 punti a Bayliss. Molta sfortuna e qualche errore pagato a caro prezzo hanno probabilmente già eliminato Max dalla corsa per il titolo. Ma il pilota romano di certo non è intenzionato a gettare la spugna e lo rivedremo presto nelle prime posizioni

Xaus: Lui non aveva male al braccio, ma forse per la prima volta ha sentito la pressione di dover far bene davanti al pubblico di casa e su di un circuito dove l'anno scorso aveva fatto una gara capolavoro. Quest'anno invece pur partendo dalla prima fila non ha mai dato l'impressione di poter vincere e la caduta di gara uno ha probabilmente condizionato anche la sua prova nella gara successiva, terminata con un modesto settimo posto.

Checa: Faccio fatica a spiegarmi come abbia potuto commettere un errore così grave all'ultima curva della prima manche. Un pilota esperto e maturo come lui non può gettare al vento la sua gara e quella del povero Neukirchner con una manovra così avventata. Certo il tedesco gli aveva lasciato la porta aperta e la possibilità di ottenere la sua prima vittoria in Superbike gli ha probabilmente annebbiato la ragione, ma resta il fatto che Carlos ha davvero deluso. Il podio della seconda gara ha confermato come Checa sia forse l'avversario numero uno per Bayliss, a patto che in futuro eviti stupidaggini come quella di Valencia.

Neukirchner: Il vincitore morale di Valencia è lui. Gli è stata negata una meritatissima vittoria e speriamo che la frattura della clavicola non gli impedisca di gareggiare ad Assen.
Perfetto in prova come in gara ha dimostrato di essere la rivelazione di questo campionato mondiale e di essere già in grado di lottare con i senatori della Superbike. Per fortuna la sua giovane età gli consentirà di dimenticare questo capitolo e di certo tra non molto lo vedremo sul gradino più alto del podio a riprendersi quello che la sfortuna gli ha negato a Valencia.


Vorrei infine spendere due parole per il nostro Gianluca Nannelli che ancora una volta ha dimostrato come la forza di volontà possa essere più forte del dolore e della sfortuna.
Venerdì Gianluca è caduto nelle prove libere del mattino nella classe Supersport e si è lussato la spalla destra, lesionandosi anche i legamenti della clavicola. Nelle prove successive è spesso rientrato ai box per rimettere a posto la spalla che, nonostante le fasciature rigide che amorevolmente la Clinica Mobile gli aveva applicato, usciva dalla sua sede naturale, causandogli molto dolore. Ma Gianluca, una volta rimessa a posto la spalla, rientrava in pista e sabato mattina otteneva addirittura il terzo tempo assoluto. Nel pomeriggio però alcune sbandate lo avevano fatto piangere dal dolore e lo avevano costretto a partire dalla diciassettesima posizione in gara.
Conosco Gianluca da molti anni e so di cosa sia capace, ma pensavo che non avrebbe potuto terminare la gara. Non so come abbia potuto non solo terminare la gara, ma addirittura classificarsi al quinto posto, dopo aver lottato negli ultimi giri con l'inglese Rea che non è riuscito a superarlo.
Preferisco però pensare che Jonathan fosse a conoscenza delle condizioni fisiche di Nannelli ed abbia preferito accompagnarlo nell'ultimo giro verso quell'incredibile risultato, rispettando così il sacrificio di quel suo avversario ferito.

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Carlo Baldi

Foto: Porrozzi, Baldi