Africa Eco Race. È subito Botturi (Yamaha).

Piero Batini
  • di Piero Batini
Il Campione in carica vince la prima, simbolica speciale della 12ma edizione. Montecarlo-Tangeri-Dakar per 130 Concorrenti sulle direttrici originali della Madre di tutti i Rally Raid
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
8 gennaio 2020

Tarda, Marocco, 8 Gennaio 2020. La dodicesima edizione dell’”alternativa” Africa Eco Race è partita da Tangeri il 7 Gennaio, non distante cronologicamente, geograficamente e concettualmente, dalla Dakar che evolve in Arabia Saudita con due giorni… di vantaggio. Jean-Louis Schlesser, suo figlio Antony e René Metge hanno dato il benvenuto ai concorrenti a Tangeri, e subito dopo sparato il colpo di cannone della prima Tappa del Rally che collega Monte Carlo a Dakar sulle orme della storia.

 

Tappa lunga e distesa, dal porto a Tarda. Qualcosa come 750 chilometri, quasi tutti in trasferimento per entrare in atmosfera e nell’arena della competizione vera e propria che si svilupperà complessivamente su 12 Tappe attraverso Francia (verifiche a Mentone, partenza a Monte-Carlo, Italia (uno scorcio di Liguria per l’imbarco sulla Grimaldi alla volta di Tangeri) Marocco, Mauritania e Senegal, e si concluderà sul Lago Rosa domenica 19 Gennaio.

 

Percorso "Original"

Oltre 6.500 chilometri, di cui circa 4.000 di Prove Speciali, alla ricerca di un percorso rinnovato per circa il 70% del suo sviluppo e improntato alla filosofia del massimo di Speciali e il minimo di trasferimenti. Partenze e arrivi il più possibile in prossimità dei Bivacchi “nature”, sabbia e dune nel menù preferenziale delle scelte di terreno e una sola giornata di riposo, il 12 Gennaio a Dakhla.

 

Il contesto è quello delle origini del Rally-Raid, raccolto da Schlesser e Metge per rilanciare la Corsa a Dakar nel suo format originario.

Africa Eco Race raccoglie 75 Concorrenti Moto e 55 Auto/Camion/SSV fortemente rappresentati da questi ultimi veicoli di crescente successo, jn rappresentanza di 35 nazioni. Forte partecipazione italiana, si corre verso i 20 motociclisti ma ci sono anche 3 equipaggi auto e un camion tutto italiano. Ma la “colonia” italiana è ben più numerosa e comprende meccanici, assistenti, “tutors” parenti e amici, naturalmente.

 

Subito "Bottu"

Tra i Concorrenti più in vista, spiccano le figure di Alessandro Botturi, che è il “Detentore” con una Yamaha semi-ufficiale, il mitico e intramontabile Franco Picco, Jacek Chzachor, Paal Anders Ullevalseter, Nicola Dutto, che torna all’Africa dopo la deludente esperienza della Dakar, Giovanni Gritti, Paolo Caprioni.

Gianluca Tassi torna al volante di un SSV Yamaha, con Angelo Montico, Tomas Tomecek con un T4 Tatra.

 

Prima giornata, dunque, sostanzialmente di trasferimento, ma con una piccola Prova Speciale per accendere la miccia della corsa. È la Kenitra Zadal, poco più di 20 chilometri, 23 per l’esattezza, tra gli alberi di una foresta a un terzo del trasferimento. Fondo sabbioso e molta navigazione. Un esercizio, insomma.

 

Esercizio o no, a vincere la proima frazione cronometrata è Alessandro Botturi, che inizia così da dove aveva sospeso la sua partecipazione alla Africa Eco Race. Secondo posto per il britannico Lyndon Poskitt, terzo per il norvegese Felix Jensen. Molti errori di navigazione, primi distacchi, “simbolicamente” significativi, Picco in forma olimpica.

 

Avanti, è solo l’inizio, il Lago Rosa, parafrasando una vecchia massima originale dei Rally africani, è ancora lontano.

 

 

 

 

 

 

© Immagini AER – Alessio Corradini

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