MTB. Cosa fare in caso d'incidente?

  • di Alex Boyce
Purtroppo non tutte le uscite sono piacevoli, a volte si cade e ci si fa male. Cosa fare in quel caso? Come comportarsi? Chi chiamare?
  • di Alex Boyce
24 novembre 2020

Non sempre tutto va per il verso giusto quando si va in bici. Partendo da un'uscita sfortunata abbiamo deciso di scrivere una breve guida su come affrontare un'emergenza in montagna, dopo una caduta.

Sul finire dell'estate assieme a uno dei miei amici ciclisti e compagno di avventure, Thomas Binachini, siamo andati sulla cima del Monte Falterona, punto di partenza di una discesa di un’ora fino a Rincine, nel comune di Londa, appena a sud est di Firenze. Durante la discesa del sentiero 00, dopo una delle sezioni di discesa più pazzesche percorse insieme, mentre stavamo facendo dei video, Thomas ha colpito un albero con la parte sinistra del manubrio. 

L'impatto è stato abbastanza forte da dislocare il braccio destro dall'articolazione della spalla! Dato che gli ero dietro, non ho visto esattamente cosa fosse successo e sulle prime l'impatto non mi è sembrato così forte. Ci siamo accorti subito però che Thomas non sarebbe riuscito a continuare la discesa e avremmo dovuto trovare un modo per uscire dal bosco.

Eravamo a 1.500 metri di altitudine, ad almeno 12 km dalla strada più vicina e su una montagna piuttosto ripida inun sentiero stretto e, per di più, sotto agli alberi. Nessuno di noi è medico professionista, ma con un po' di buon senso e conoscenze di base abbiamo capito cosa fosse successo e abbiamo dato il via alla nostra missione di soccorso.

Abbiamo pensato che sarebbe stato utile mettere a disposizione questa nostra esperienza in modo tale che chiunque altro si dovesse trovare in difficoltà durante un’uscita, si possa ricordare di queste parole e seguire alcune linee guida base, sia che sia in sella ad una ebike oppure in moto o su qualunque altro mezzo.

 

 

Prima di partire

Alcune cose da fare prima di raggiungere luoghi isolati

  • Dire a qualcuno dove stai andando, tenere a mente il nome della località e del percorso su cui si sta viaggiando e non cambiare itinerario.
  • Non andare da solo, soprattutto se sei lontano dal resto del mondo come noi, non allontanarti dal resto del gruppo e vai alla velocità del ciclista più lento.
  • Porta con te un telefono carico e un kit di pronto soccorso di base.

In sella

  • Divertiti, trova il tuo limite, ma non superarlo, vai secondo le tue capacità. Il tuo andare veloce potrebbe essere l’andare piano di qualcun altro, ma non preoccupartene, un’uscita di successo, perché lo sia, prevede il rientro a casa sani e salvi. 
  • Rimani sui sentieri.

 

Se qualcosa va storto

  • Mantieni la calma, a seconda della gravità del problema, rimanere lucido aiuterà a prendere decisioni migliori.
  • Cerca di capire il problema, metti la vittima a proprio agio, non togliere il casco o spostare l’infortunato a meno che tu non sappia come farlo, o che non possa muoversi da solo. Tieni la persona al caldo e assicurarti che possa respirare. Parla con lui per capire cosa c'è che non va, chiama il 118.
  • Chiama il 118! Comunica all'operatore dove ti trovi e cosa è successo, segui le sue istruzioni.
  • Se il ferito sta sanguinando, prova a fermare l'emorragia esercitando una pressione sulla ferita, solleva il braccio o la gamba per aiutare ad arginare l'emorragia, se possibile, segui i consigli del 118.
  • Non lasciare la vittima da sola, aspetta che venga soccorsa dai medici. Assicurati che non beva/mangi nulla.
  • Se non c’è copertura telefonica, spostati solo per cercare segnale per effettuare chiamate di emergenza, cerca di non spostare la vittima.
  • Una volta arrivati i servizi di emergenza, lasciali lavorare, rispondi alle loro domande, sono preparati.
  • Non separarti dalla tua bici! Rimani sempre con il veicolo, sarai più facile da trovare.

Seguendo queste semplici regole spesso si riescono a risolvere situazioni difficili. Uno dei fattori chiave della nostra esperienza è stato l'essere in grado di comunicare esattamente la nostra posizione al 118. Anche senza il segnale GPS sapevamo il nome del sentiero, e a che punto di esso ci trovavamo, ma l'accuratezza delle cordinate ha sicuramente facilitato i soccorritori. Dal momento della nostra chiamata all’arrivo del soccorso sono passati 45 minuti circa, davvero molto veloce considerando dove eravamo! 

I nostri ringraziamenti vanno ai servizi di soccorso di Londa, una grande squadra! Inoltre vorremmo anche ringraziare Firenze Free Ride per aver contribuito a coordinare il soccorso.

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