Siglato l’accordo tra Youthstream e MX Sports Engage

Massimo Zanzani
Daniele Rizzi, CEO della società che gestisce il Mondiale cross, ha spiegato a Moto.it le fasi salienti che hanno portato all’unione di intenti con MX Sports Engage, il colosso statunitense che cura l’organizzazione del campionato nazionale outdoor di motocross
17 marzo 2017

Pace fatta tra Europa e USA. E’ la notizia bomba che da tempo tutti gli appassionati attendevano a beneficio di tutto lo sport del motocross, così da dare un colpo di spugna al passato ed aprire un capitolo nuovo che sulla carta dovrebbe dare lo smalto giusto e la credibilità ai GP d’oltreoceano.


Dopo la rinuncia da parte di Charlotte ad organizzare per il secondo anno la trasferta iridata statunitense in calendario il 3 settembre, Youthstream ha trovato il modo per dare la necessaria continuità agli eventi statunitensi unendo le forze con la società della famiglia Coombs, che oltre ad essere proprietaria della testa Racer X da anni gestisce i diritti del National e più recentemente anche quelli del GNCC, il campionato enduro americano.


«Finalmente siamo riusciti a lavorare assieme a quello che si può considerare la struttura di riferimento per quanto riguarda il motocross statunitense - ha spiegato il manager veneto Daniele Rizzi - con una perfetta relazione dove entrambe si lavora per lo stesso obbiettivo ognuno coi propri compiti in base a quello che sa fare meglio. A noi spetta l’organizzazione del GP dal punto di vista logistico portando tutte quelle strutture comuni alle altre tappe che fanno sembrare queste gare parte di un unico campionato e la gestione di tutti i diritti sull’evento che deteniamo per conto della FIM, mentre MX Sports Engage metterà a disposizione tutta la loro approfondita conoscenza del mercato americano, dagli organizzatori alle squadre e ai piloti, visto che da decine di anni è il loro pane quotidiano. Questa unione ha come obbiettivo far diventare il Gran Premio degli Stati Uniti una manifestazione di più forte attrattiva, stabile nel calendario così da evitare spiacevoli concomitanze e facilitare la presenza dei team nazionali, ospite delle migliori piste e degli organizzatori più affidabili, con una promozione di massimo livello e con la possibilità di avere al via il meglio dei due versanti».

 

Dopo anni di silenzi o incomprensioni, quale è stata la molla che ha fatto scattare questo atteso accordo?

«A volte è difficile dire cosa sia a far scattare certe dinamiche che fino a poco prima erano al di là del possibile, quello che è successo è che si è passati da una generazione in cui il Mondiale era meno sviluppato di quanto lo è adesso, visitava meno spesso Paesi al di fuori dell’Europa ed era anche più concentrato a livello temporale, e in parallelo questo succedeva anche in America con il campionato nazionale. Il risultato è che si cresceva insieme ma separati, ognuno pensando solo alle proprie opportunità sentendosi in grado di gestirsi da sé senza l’aiuto di altre entità. Poi con l’esigenza dei gran premi di espandersi in modo convincente per seguire non solo le esigenze degli appassionati ma anche quelle del mercato, basti pensare a sponsor di respiro internazionale come Monster Energy, e con l’arrivo di David Luongo a cui il padre Giuseppe sta lentamente passando il testimone segnando un passaggio generazionale all’interno della Youthstream che porta una nuova visione delle cose con l’ottica di chi ha vissuto per molti anni un altro sport come il calcio, ha fatto si di cambiare le strategie e arrivare ad un accordo molto bilanciato che non fa altro che dare lustro ad entrambe le società. In questo modo abbiamo eleminato qualsiasi barriera che non faceva altro che danneggiarci e non permetteva al motocross in generale di crescere».

 

Vista questa unione di forze in prospettiva ci sarà anche una maggior partecipazione dei piloti di casa che sino a ora hanno guardato con un certo distacco la tappa iridata anche quando si correva a poche decine di minuti da casa loro.

«E’ uno dei motivi che hanno portato all’accordo con MX Sports Engage, d’altronde l’interesse dei costruttori c’è come c’è sempre stato anche quello dell’industria e del pubblico, ma non si riusciva a catalizzare tutto l’interesse nell’evento statunitense per via appunto di quella mancanza di intenti che abbiamo ora formalizzato e che in prospettiva vuole portare a fare del GP degli Stati Uniti un evento di eccellenza sotto ogni punto di vista».


Si parla del circuito di Red Bud (Michigan) per il Motocross delle Nazioni 2018 e di Gainesville (Florida) in sostituzione della tappa di Charlotte...

«Stiamo lavorando intensamente per definire entrambe le location, a breve confermeremo i circuiti che segneranno l’inizio di questo nuovo corso del GP degli Stati Uniti anche se effettivamente ci piacerebbe portare un gran premio per la prima volta nel sud est degli USA».

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