“No barriers” cresce sempre di più l’organizzazione di volontariato

“No barriers” cresce sempre di più l’organizzazione di volontariato
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Dopo l’idea di portare le moto e i giochi nei reparti di pediatria, il “il team delle fiabe” vuole organizzare viaggi in moto con adulti con deficit
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29 giugno 2021

“No barriers” è un’organizzazione di volontariato che nasce nel febbraio del 2020 dall'unione di tutte le persone che dal 2016 sono state parte attiva nel progetto “Le Fiabe dei Motociclisti”. L’obiettivo era dare una veste giuridica all'attività, fino ad allora di pura passione, di quello che negli anni è stato ribattezzato “il team delle fiabe”. Lo scopo: continuare l'attività svolta nel corso degli anni dal team della fiabe, ossia donare strumenti ludici e di utilità alle pediatrie ospedaliere e supportare Vanni Oddera nell'attività di Mototerapia. Tuttavia “No barriers” vuole andare oltre, organizzando eventi che vogliono abbattere le barriere, sia fisiche, dando la possibilità a ragazzi diversamente abili di vivere emozioni che non potrebbero vivere, sia, e soprattutto, mentali, che sono poi i veri muri da abbattere.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra le famiglie, gli operatori e i volontari che vogliono organizzare giornate o week-end di viaggi in moto con piccoli gruppi di persone adulte con deficit. Un nuovo approccio alla moto e al viaggio, che migliora le possibilità offerte ai ragazzi al fine di dare una risposta educativa, di crescita e di consapevolezza più ricca. Un viaggio finalizzato alla crescita e alla sensibilizzazione delle persone coinvolte a diverso titolo dal viaggio. 5 piloti e 5 ragazzi con deficit provenienti da diverse associazioni con il supporto di persone qualificato e professionale al loro seguito.

Il primo viaggio è già stato organizzato con successo a Settembre 2020: oltre 5 ore di moto in cui i ragazzi si sono dimostrati dei passeggeri perfetti!

 

Organizzazione e integrazione

I viaggi saranno incentrati su un approccio nuovo. Un rapporto uno a uno che non faccia pensare al tipico viaggio con la consueta onlus o associazione di riferimento. Diventa fondamentale l'intimità del viaggio, eliminando le tante persone intorno. Al massimo 15 persone totali: questo creerà un microcosmo e un clima familiare atto a creare fiducia e relazioni tra i partecipanti.

La partecipazione di ragazzi provenienti da diversi centri, che quindi non si conoscono tra loro, vuole essere un modo nuovo di far cadere barriere anche tra i ragazzi, gli organizzatori e le persone coinvolte nel progetto.

“La passione per la moto non ha confini: con un po’ di creatività e sana follia si possono superare tutte le difficoltà e paure - spiegano gli organizzatori -. Sono le moto che fanno tutto. Usiamo questa passione come chiave per entrare in relazione e divertirci insieme. Condividiamo insieme per km e km questo “cavallo” per scoprire il mondo e vivere l’adrenalina con il cuore che pompa emozioni.

La moto è emozione e l’emozione è il moto della vita; è attraverso le emozioni che ci sentiamo vivi e con il nostro progetto vogliamo farle vivere. Crediamo che educare all’emozione sia possibile e fare del bene con le due ruote sia un dovere. L’emozione ci fa vivere senza dar niente per scontato. L’emozione come movimento interiore, una risposta psico-fisica correlata a uno stimolo interno o esterno”.