40 anni di BMW GS. Emozioni e racconti dei 10 lettori protagonisti

40 anni di BMW GS. Emozioni e racconti dei 10 lettori protagonisti
  • di Cosimo Curatola
  • Credits Foto di Davide di Tria
BMW GS compie quarant’anni tra storia, successi sportivi e commerciali. Abbiamo voluto celebrare questo traguardo così importante con i nostri lettori: delle 700 foto inviate ne abbiamo selezionate dieci, per farci raccontare l’amore per questa moto direttamente da chi ne ha una in garage
  • di Cosimo Curatola
1 ottobre 2020

La prima GS della storia nacque quasi per caso e di certo senza proclami, quando le cose per BMW non stavano andando troppo bene ed il boxer bicilindrico sembrava destinato al tramonto. Sul finire degli anni Settanta Laszlo Peres, ingegnere e collaudatore BMW, era impegnato alla progettazione di un mezzo per correre in una nuova categoria riservata a moto superiori ai 750cc. Scelse così di gareggiare con un motore boxer 800 e, incoraggiato dagli ottimi risultati, costruì anche alcune moto replicabili in serie con la stessa base.

Erano moto particolari, un po’ da strada e un po’ da sterrato, non certo specialistiche ma nemmeno così adatte ai viaggi come potevano essere, ad esempio, le bicilindriche della serie R100. Ai piani alti della compagnia l’idea piacque subito moltissimo, e con un pragmatismo tipicamente tedesco la R80 divenne Gelande/Strasse, ovvero Sterrato/Strada.

 

La prima BMW R80 G/S venne presentata al Salone di Colonia del 1980 ed il resto, come è lecito dire in questi casi, è storia. In quarant’anni BMW GS ha incarnato il simbolo del successo del marchio tedesco, ma non soltanto. È avventura e passione, è quello che rispondi se ti chiedono cosa sia il premium nel motociclismo, un brand cresciuto a tal punto da far nascere la parola Giessista. Che, pensateci, è un esempio unico nel mondo delle due ruote: in tanti circoscrivono la propria passione ad un marchio diventando -ista di qualcosa, ma tra decine di modelli famosi ed apprezzati è solo sua maestà il GS ad avere una parola tutta per sé.

La storia di questa moto non è di quelle che si leggono sui libri, va vissuta. Così per raccontare questi 40 anni non potevamo che chiedere a voi, che avete partecipato in tantissimi con grande entusiasmo: 700 appassionati che hanno risposto all’appello con una foto in compagnia della loro maxienduro tedesca, tra cui abbiamo scelto 10 lettori per farci raccontare la loro storia. Ci incontreremo poi il 9 ottobre, per un lungo giro tra strada e sterrato sui colli piacentini assieme ad Andrea Perfetti e agli amici di BMW Motorrad.

 

Massimo Calzoni
Massimo Calzoni

Come le strade che può percorrere la moto, anche le storie dei nostri lettori sono particolari e diverse tra loro: Massimo, che guida una R80 G/S, ci ha raccontato che "nell’87 avevo una morosa e volevamo sposarci, ma alla fine non è andata bene. Così con i soldi che avevo risparmiato per comprare una cucina mi ci sono preso la moto! sono sempre stato motociclista, ma il G/S per me è sempre stato il re del fuoristrada su due ruote, un mezzo indistruttibile che puoi guidare ovunque” La moto c’è ancora, ed è bella come il giorno in cui l’ha acquistata, sarà che Massimo le ha dato tutte le attenzioni che quella ragazza nell’87 si è lasciata sfuggire. 

Matteo Franzini
Matteo Franzini

C’è chi però arriva al bicilindrico tedesco da giovane, come Matteo:  “Mio papà faceva i rally in macchina, ed io sono cresciuto con l’amore per le quattro ruote. Però poi, una volta presa la patente, ho capito di essere un motociclista. La mia GS è una Rallye del 2018, di tutta la serie è la mia preferita assieme alla Triple Black del 2016. Ed è la mia prima maxienduro, l’ho presa per fare un po’ di tutto: dai giri in off-road fino a 3.000 metri di altitudine ai viaggi in coppia o da solo. Tra tutte le moto che ho guidato è forse la più facile di tutte.
 

Luca Fonio
Luca Fonio

Perché in tanti l’hanno presa per questo, la GS. La vedi da fuori e, se non sei pratico della materia, pensi che possa essere pesante. Ma una volta in sella ti rendi conto che è agilissima, merito della combinazione tra il baricentro basso garantito dal motore a cilindri contrapposti e la seduta alta tipica delle maxienduro. Ed il motore, con la sua progressione morbida, ti porta lontano senza darti pensiero.

Ce lo ricorda Luca, che con il suo boxer ci è arrivato in America per il leggendario viaggio coast-to-coast attraverso gli Stati Uniti: “Sono arrivato in BMW dopo una fase della mia vita passata a guidare moto sportive cercando di farmi male in tutti modi. E ci sono riuscito. Ma col tempo ho capito lo spirito del viaggio e così ho scelto la GS, che stupisce sempre per la sua facilità di guida. E' la moto totale. Volevo andare a Caponord e in Scozia, e ce l’ho fatta! Un giorno ho chiuso la mia moto in una cassa e l’ho spedita nel New Jersey, dove ho cominciato un viaggio che da New York mi ha portato fino a Los Angeles. 40 giorni di viaggio completamente da solo, con la mia moto, un’esperienza pazzesca. Penso che la miglior GS di sempre sia la 1150, una moto che ho nel cuore, ma che tutto sommato se la gioca con la 1200 bialbero, che a mio parere rappresenta il miglior equilibrio mai raggiunto tra prestazioni e modalità di utilizzo.”

 

Lorenzo Gamberini
Lorenzo Gamberini

Chi se la scorda la BMW R1150 GS, con il suo motorone in ghisa e, citando il nostro Andrea Perfetti nella sua prova Youngtimer, con quella faccia da matta. A rendere la bicilindrica tedesca così particolare nel panorama motociclistico sono anche soluzioni tecniche distintive: perché oltre al boxer ci sono telelever all’anteriore e paralever con trasmissione a cardano al posteriore. In questo modo la moto rinuncia ai trasferimenti di carico in frenata, andando ad abbassarsi in maniera omogenea dando ancora più sicurezza al pilota. Una soluzione che va compresa nei primi chilometri di guida ma a cui, col tempo, è difficile rinunciare.

Anche Lorenzo, che di BMW ne ha più di una, ha messo la 1150 Adventure sul gradino più alto del suo podio Giessato: “Sono diventato motociclista per viaggiare, ho preso il mio primo GS a venticinque anni da un amico e da lì ho avuto vari modelli di questa bicilindrica. Prima ne avevo una raffreddata a liquido del 2015 ma ora ho ripreso una 2013 perché la troppa potenza non mi è mai piaciuta. Alla fine però rimango davvero legato alla 1150, la tengo nel cuore. La GS ormai è una parte di me, e a chi non l’ha mai guidata dico… è la mano destra del diavolo!”.

Mirko Capozio
Mirko Capozio

Vivere lo spirito di una moto che ti permette tutto, dalle scappate nel fine settimana ai lunghi viaggi, è un po’ il motivo che fa scegliere una GS a tanti appassionati. D’altronde c’è chi ci va a lavorare la mattina pur non essendo esattamente il prototipo di motociclista in giacca e cravatta. “Io la GS la uso anche per lavoro - ci ha raccontato Mirko, che guida una R1200 GS completamente personalizzata - ho un’impresa edile e ci carico le cose dietro per poi portarle in giro. Perché con questa moto puoi fare quello che vuoi, senza limiti, e questa per me è la libertà. Certo che il 1150 GS per me è il massimo, quelle linee sono incredibili. Pensa che ne ho avuti tre, e se ho preso il 1200 è solo per una questione di comodità e di guida”.

A volte invece a portarti ad amare un mezzo così carismatico e appassionante come la moto è proprio il ricordo di chi ti ha fatto conoscere questa passione, come ci ha raccontato Massimiliano con la sua bellissima BMW R 80 G/S ed una maglietta del Joe Bar Team: “Sai, per me ha rappresentato sempre tante cose, i viaggi e i momenti più belli. Era di mio padre e lui, che mi ha trasmesso questa passione già da bambino, l’ha lasciata a me. Per quanto sia convinto che il futuro delle due ruote sia nell’elettrico, la GS più bella di sempre per me… è la mia!”
 

Massimiliano Mattioni
Massimiliano Mattioni

Ad essere d’accordo è anche Andrea, che a 26 anni è già Giessista da due: “La mia preferita di sempre è la prima, la R80. Però sai, la mia è un’edizione speciale della 1200 del 2008 con la colorazione Alpine White ed ogni volta che la vedo penso a quanto è bella. Da bambino passavo il tempo a guardare gli spot su YouTube con la gente che andava in giro per il mondo con questa moto e nel frattempo facevo dei giri con il mio babbo. Quando ho iniziato a lavorare l’ho convinto a prendere il GS e per me è stata la realizzazione di un sogno. Non vorrei che diventasse super potente, ho provato quella nuova da 136 cavalli e secondo me sono già quasi troppi”.
 

Andrea Renai
Andrea Renai

Per Dario infine, che guida una bellissima Rallye del 2018, BMW GS “è la vita! ed avendone possedute tantissime, so che è una moto che per essere capita fino in fondo va provata. Quindici anni fa, quando dovevo ancora acquistare la prima GS, la trovavo un po’ bruttina. Poi un amico me l’ha fatta provare e da lì è nato l’amore. Era una 1150 grigia, come quella di Perfetti. E oggi che ho questa 1200 Rallye sono davvero contento, non la cambierei mai.”

Tante storie d’amore, di vita e di passione. Perché infondo che tu abbia l’ultimo esemplare fresco di concessionaria o una moto d’epoca, la voglia di salire in sella e scoprire posti nuovi è sempre fortissima. Per guardare un po’ più in là di dove arriva l’orizzonte, prendere aria, sgombrare la mente. Grazie a chi ci ha mandato uno scatto e a chi ci ha raccontato la propria storia con BMW GS. Noi, come sempre, aspettiamo di provare la prossima.

Dario Morici
Dario Morici

Tra i ragazzi che sono entrati da giovani nel mondo BMW GS c’è anche Giorgio, che guida una R 1200 con cui ha viaggiato in lungo in largo dopo aver passato la più sana delle formazioni motociclistiche tra due tempi, sportive e nude di grossa cilindrata. “Sono motociclista da quando ero piccino, ed un giorno un amico ha preso il GS e me l’ha fatto provare… da lì ne ho comprata una nuova ed ho cominciato a viaggiare anche io. Per me GS è la libertà, il viaggio, e anche se la moto perfetta non esiste lei concede davvero tanto.
 

Giorgio Bianco
Giorgio Bianco

A volte la moto riesce a fare anche questo, a farci vedere il mondo in maniera un po’ diversa. Lo fa con chi corre in pista e poi cerca di andare alla corda anche con il carrello del supermercato e le maxienduro, in questo, non fanno eccezione. Smetti di pensare di essere al TT e ti godi il paesaggio, le stradine di montagna e qualche passaggio in fuoristrada. E anche nella vita ti ritrovi a fare le cose con più calma, senza dover dimostrare chissà cosa agli amici.

Stefano ci racconta il mito dell’ultimo vero GS mentre pensa di acquistare il nuovo 1250, lui che è innamorato di BMW a prescindere dal numero di ruote: “GS per me è la moto della maturità. Sin da ragazzino ho sempre avuto moto da strada, ma da quando ho cambiato il target del divertimento, cominciando a fare viaggi, è lei la moto perfetta. È la seconda GS (uguale) che prendo, d’altronde girando in coppia e non più da solo non potrei fare altrimenti… mi ricordo una mia ex su di un mille sportivo che si era addirittura messa a piangere! Tra tutte quelle mai prodotte io comunque metto il 1150 in testa alla lista, anche se l’ultima uscita (la 1250) mi sta tentando moltissimo. Poi tutti ti dicono che il GS che hanno loro è l’ultimo vero GS, ma io sono d’accordo… anche per me il mio è l’ultimo vero!”


 

Stefano Dellaria
Stefano Dellaria

Foto di Davide di Tria