Corsi di Guida. Enduro no limits

Siamo stati all’Enduro Camp di Ktm Adventure Tours, sui percorsi dell’Hell’s Gate. I consigli di Fabio Fasola e del campionissimo Gio Sala per affrontare ogni tipo di ostacolo
2 aprile 2008


L'Enduro è una disciplina sportiva affascinante, permette di esplorare luoghi altrimenti inaccessibili, in mezzo alla natura.
Ma, come sanno benissimo i praticanti di questo sport (che una volta si chiamava Regolarità), gli ostacoli che incontriamo lungo il percorso sono capaci di mettere in crisi il tassello e, soprattutto, la nostra resistenza fisica. Il tronco caduto nel bel mezzo di una mulattiera o il sasso reso viscido dal fango ci spezzano il fiato e ci fanno sudare manco fossimo su di una spiaggia a ferragosto.
Con l'aggravante, nel nostro caso, del casco e delle necessarie protezioni che mandano in ebollizione il corpo. Il radiatore bolle già da un pezzo.
Ecco quindi che abbiamo colto al volo l'invito di Fabio Fasola, responsabile di Ktm Adventure Tours in Italia, a partecipare a uno dei corsi più tosti, l'Enduro Camp che ha luogo sui bellissimi sentieri della Garfagnana. Hell's Gate incluso, tanto per intenderci (cliccate qui per scoprire quanto possa essere dura una competizione di Enduro Estremo).

Istruttori saranno Fabio Fasola, endurista e rallista di lungo corso, e Giovanni Sala, il pilota italiano che nell'Enduro ha vinto più di tutti.
Nel suo palmares figurano 6 titoli mondiali, 19 titoli italiani e 10 Parigi-Dakar disputate (nel 2006 concluse al terzo posto).
Da uno così non si può che imparare. Nei 3 giorni di scuola cercheremo di rubare tutti i segreti del campione. Purtroppo la manetta no, quella non fa parte del corredo didattico.  Sede del corso è la tenuta de Il Ciocco, nel cuore della Garfagnana, che offre una struttura senza pari, dove è possibile noleggiare le moto.
E dove anche gli accompagnatori (pensiamo a quelle sante di mogli e fidanzate che assecondano la nostra passione) possono godere di un soggiorno che vale una vacanza.

L'hard arriva sui banchi di scuola
L'Enduro Camp ideato da Fasola non è una passeggiata, non si rivolge a chi sogna facili sterrati e guadi poco profondi, magari con tanto di passeggero e bagagli.
È una vera scuola di Enduro, adatta a chi desidera affrontare con la giusta impostazione di guida i percorsi più difficili.
E sogna di abbassare il tempo in prova speciale, giacché il corso si rivolge anche a chi gareggia.
Come recita la brochure, sono materie di studio salti rocciosi, sabbia profonda, solchi e fondi vischiosi, alternati a passaggi con salite e discese estreme. Parecchio fango, pendii ripidi e passaggi che richiedono coraggio e sangue freddo. Il tutto ad andatura sostenuta.
Se volete guidare in sicurezza su percorsi tosti, tanto vale che impariate ad affrontare quelli estremi.
E poi non dite che non ve lo avevamo detto...

Campioni si diventa
La scuola di Enduro accoglie anche chi non vanta una grande esperienza di guida.
Tra i circa 25 allievi incontriamo coppie di amici desiderosi di mettersi alla prova, il papà che accompagna il figlio adolescente a scoprire i segreti della guida sportiva in fuoristrada (merita un encomio!), persino la coppia di sposi in viaggio di nozze.
Non vorremmo che avesse frainteso il significato di "percorsi hard".
Ci sono poi gli amici austriaci che in patria subiscono il divieto di andare offroad in moto. Per loro Il Ciocco è l'Eden in terra, la liberazione dalle catene dei "verboten".

Teoria, poca. Benzina, a volontà
La mattina del primo giorno è dedicata alla teoria. Il Gio - come lo chiamano i tifosi di mezzo mondo - sale in cattedra e ci spiega la corretta postura.
Non si tratta di un dettaglio da poco, la guida in fuoristrada è un esercizio dinamico, in cui il corpo umano è chiamato a continui spostamenti, vuoi per dare trazione dove serve, vuoi per ammortizzare i colpi che il terreno trasmette.  Categoricamente vietata la posizione "a sacco di patate", con le chiappe avvitate alla sella e i gomiti bassi.
Importante anche lo sguardo, che non deve cadere sotto la ruota davanti, ma puntare all'ostacolo successivo.
Bravo Giovanni, hai vinto anche la prova da istruttore. Oltre a piegarci dalle risate con la simpatia di sempre.

Salamandre o Goditrici? A voi la scelta
Fabio ci conduce su di un anello veloce, con curve in contropendenza e fango che lega come il cemento.
Qui, sotto gli occhi attenti dei suoi luogotenenti (Ennio e Stefano Lucignani e il mitico Lino), noi allievi veniamo suddivisi nei diversi gruppi.
Chi è alle prime armi affronterà con Ennio sentieri impegnativi, ma non impossibili. Chi ha già una buona dimestichezza oserà mulattiere vigliacche, rese infide e traditrici dal manto nevoso che cela gli ostacoli.
Chi gareggia nei vari campionati viene spedito da Fasola diritto sui sentieri impossibili dell'Hell's Gate, a imitare (beh, almeno si prova) le gesta di gente con David Knight e Cyril Despres. Sognavamo il picnic di Pasquetta e ci ritroviamo in questo gruppo di assatanati, su per la salita delle Goditrici o - peggio, molto peggio - giù per le Salamandre.
Sala e Fasola si limitano a dare l'esempio, che nell'Enduro vale più di mille parole.

Il nostro gruppo osserva attento la posizione in sella degli istruttori e il punto esatto dove scaricare i cavalli, in modo da prendere velocità e superare pendenze impossibili.
Sì, perché è inutile mandare arrosto lo pneumatico posteriore sui gradoni; molto meglio prendere l'abbrivio dove possibile e affrontare gli ostacoli di slancio.
Non si tratta di un corso di guida lungo e noioso, in moto si va per davvero e non c'è limite al peggio (inteso come livello di difficoltà). Basta guardare le facce dei nostri colleghi per capire che Fasola e i suoi hanno fatto centro, offrendo agli allievi proprio quello che cercano.
Ci sono Luca e Roberto Cambianica, due fratelli che corrono il Trofeo Ktm, spinti dal desiderio di perfezionare la loro guida sul difficile, Lorenzo e Michele (meglio noti come Minaccia e Satana, non chiedeteci il perché), che più soffrono e più sono felici.
Il nostro gruppetto si chiude con altre due figure sopra le righe, Federico (che però si fa chiamare Rebibbia. Ce ne fosse uno normale) e Panos.
Il primo ha 17 anni e corre il Campionato Italiano Cadetti; per lui il corso è un ottimo ripasso in vista delle prime gare.
Il secondo è nipote di Maria Callas e arriva direttamente dalle isole greche a cavallo della sua Bmw GS1200.
Un viaggio bestiale, sotto neve e pioggia, per migliorare la sua (già ottima) attitudine all'offroad.
Ve lo dicevamo, di gente normale manco l'ombra. È il bello dell'Enduro.

Fettucciati, tronchi e bianche distese
La nostra scuola prosegue alternando il training tecnico a mulattiere e sentieri spettacolari, che ci conducono a prati innevati, passando per boschi dove la luce filtra a malapena. Nel fettucciato Fabio Fasola e Giovanni Sala dispensano consigli su traiettorie, postura in sella e dosaggio del gas. È infatti inutile "stracciare" l'acceleratore su di un fondo reso viscido dal fango, si perde solo tempo.
La famiglia Lucignani ci regala infine un tronco massiccio, che blocca il sentiero. C'è chi lo supera al primo tentativo e chi, meno fortunato, lo usa come sponda per fare un bel volo al di là della moto.
Nessuna paura, anche questo espediente serve ad affrontare gli imprevisti sempre diversi che madre natura regala all'endurista.

Vi lasciamo alle immagini di un Giovanni Sala inedito, nelle vesti dell'istruttore di guida.


 

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