Egli-Vincent Black Shadow: la supermoto anni ’50 all’asta

Umberto Mongiardini
Quando fu presentata nel ‘48 era la moto più veloce del mondo ma il telaio era troppo elastico, così Fritz Egli dotò questo esemplare di uno più rigido. Ora è all’asta e potrebbe essere la meno costosa di sempre
4 ottobre 2019

Quando fu presentata nel 1948, la Vincent Black Lighting era la moto più veloce del mondo, capace di sorprendenti performance, riusciva a stupire sui vari tracciati dove, però, il telaio sembrava non fosse abbastanza rigido e, di conseguenza, la maneggevolezza e la stabilità ne risentivano.

Con questo modello Rollie Free riuscì ad infrangere il record di velocità in Australia su una moto, arrivando a toccare la velocità di 251,99 km/h e quella stessa moto fu poi venduta all’asta a un prezzo superiore al milione di dollari. Poco più di un anno fa, invece, fu messa all’incanto dalla casa d’aste Bonhams la Vincent Black Lightening Numero 2, il cui prezzo era stato stimato tra i 340.000 e i 430.000 euro.

Per ovviare al problema dell’elasticità del telaio, l’ingegnere svizzero Fritz Egli, già costruttore di telai per moto dal 1965, tre anni più tardi, nel 1968, decise di cimentarsi nella costruzione di un nuovo telaio per questo capolavoro della meccanica, in modo tale da renderlo maggiormente fruibile in pista. Il telaio di Egli si distingueva per l’utilizzo di tubi in acciaio, con quello superiore, che passava sopra i cilindri, con una sezione abbondante, andando così a collegare il cannotto di sterzo alla parte posteriore dello stesso telaio, mentre il motore manteneva la propria funzione portante.

In questo modo il telaio realizzato da Egli era di gran lunga più rigido dell'originale, regalando una seconda vita alla Black Shadow e permettendole di vincere gare fino alla fine degli anni '60 - inclusa una vittoria durante la Swiss Hill Climb Championship del 1968 in sella lo stesso Fritz Egli.

Egli, negli anni, ha continuato a costruire telai per moto, compresi quelli per le supersportive giapponesi a anni ’70 e continua tutt’ora, avendo dato la licenza a Patrick Godet che li produce secondo le sue specifiche.

La Egli-Vincent Black Shadow che vedete qui, come abbiamo precedentemente scritto, ha ricevuto il nuovo telaio nel 1968 ed è stata testata nello stesso anno da Cycle World, condotta da Teddy Griffin, dietro autorizzazione di Sal DeFeo, il proprietario.

Questa moto, che venne chiamata EV5, nacque di colore arancione ma, una volta arrivata negli Stati Uniti, fu riportata ad una più classica colorazione nera. Negli anni la EV5 divenne di proprietà di Nick Pierce, grande collezionista di moto e di marchio, compresa quella di Rollie Free.

Purtroppo questo esemplare fu coinvolto in un incidente con impatto frontale, che ha causato un danno alla forcella e altri danni che però, al momento, non sono chiari e, dal momento dell’incidente, è rimasto abbandonato in un deposito per circa trent’anni fino a qunado non è stato riscoperto nel 2019..

Nel caso in cui i nuovi acquirenti dovessero volerla rimettere a nuovo, Egli ha dichiarato di avere ancora la dima del telaio, così da poter controllare che non sia storto e, nel caso, potrebbe ripararlo.

La moto verrà messa all’incanto da Bonhams alla Barber Museum Auction del 5 ottobre con un prezzo stimato tra  i 14.000 e i 18.000 euro, un affare unico se si pensa alla rarità del pezzo e ai prezzi a cui sono state vendute le altre moto del marchio, rendendo questa, con ogni probabilità, la più accessibile di sempre.

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