Fabrizio Corsi, Yamaha: “Prestazioni, ma con il piacere di guida”

Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Parliamo di tendenze motociclistiche alla luce di quello che si è visto a EICMA. Lo facciamo con Fabrizio Corsi, che è responsabile prodotto e comunicazione di Yamaha Motor Italia
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
2 dicembre 2019

Yamaha ha esposto a EICMA sette novità, con tre anteprime mondiali: Tracer 700, TMAX 560 e Tricity 300.

Abbiamo intervistato Fabrizio Corsi, che per la filiale italiana di Yamaha è Product Communications Manager, durante il Salone prendendo lo spunto dai modelli Yamaha 2020, per passare a un’analisi delle tendenze nei vari segmenti grazie alla sua lunga competenza nell’ambiente motociclistico.

Il successo delle moto a base dei motori a tre e due cilindri, varate con i modelli MT-09 e MT-07, si regge su una strategia che ha visto Yamaha giocare d’anticipo sulla concorrenza...
«E' tutto legato dal modo di andare in moto. Dal 2014 Yamaha ha migliorato il bilanciamento fra peso e potenza, senza cercare potenze elevatissime ma migliorando la fruibilità».
«La crisi appena passata è stata un’opportunità per accelerare una tendenza che era già nell’aria. Ha significato non soltanto costruire moto che costino meno, ma anche proporle al giusto prezzo».
 «Le supersportive
– prosegue Corsi nell’intervista completa che trovate nel video in alto - sono la prima fase di produzione della ricerca, dove si applicano le esperienze delle gare».

Nel segmento dei multiruota Yamaha è molto propositiva, ma come è stata accolta la Niken nel suo primo anno di vendita rispetto alle previsioni?
«Con la Niken – precisa Corsi - ci interessava poter raccontare che esiste una tecnologia innovativa, che si può applicare anche per il divertimento e le prestazioni. Chi l’ha provata ha capito che questa tecnologia è sicura e divertente».

 

Parlando di giovani motociclisti, «Yamaha ha una gamma molto ampia, dedicata a chi inizia ad andare in moto, per poi accompagnarlo fino alle grosse cilindrate».
Le classiche rappresentano una tendenza che può diffondersi ancora?
«Ormai sono più di una tendenza, sono un vero e proprio segmento che vale il 10-12% del mercato europeo, mentre il richiamo del vintage tocca tanti mondi. Le heritage sono moto facili come lo erano quelle di anni fa, poi lo sviluppo delle moto ha inseguito la prestazione pura, e ora si ritorna al piacere di guida sfruttando la tecnologia moderna».

 

Nel presente di Yamaha c’è molta innovazione... 
«Mi piacerebbe pensare a un domani nel quale esista un motore che abbia le caratteristiche sensoriali di un motore endotermico (calore, vibrazioni, rumore), ma che non vada a benzina».

Passando alla sicurezza, Yamaha ha già mostrato qualcosa che possa aiutare la guida rendendola più sicura, vedi Motobot, che c’è nel cassetto?
«Abbiamo mostrato già dei mezzi di studio con applicazioni di assistenza alla guida, qualcosa che possa aiutare a integrare il lavoro del pilota senza sostituirlo. La guida assistita potrà permettere di portare alla moto chi finora non la considera».

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