FEMA alla UE: serve più attenzione ai motociclisti

FEMA alla UE: serve più attenzione ai motociclisti
La Commissione Europea ha fissato nuove strategie per la riduzione delle vittime della strada. Ma la FEMA sollecita maggiore attenzione nelle politiche di sicurezza stradale verso chi guida una moto o un ciclomotore in Europa
9 aprile 2021

E' stato pubblicato dalla Commissione Europea il Road Safety Policy Framework, definito “Next steps direction Zero Vision”, programma che dal 2021 al 2030 traccia le linee guida per il dimezzamento delle vittime della strada.

Dal 2013 si è interrotta la costante diminuzione che aveva portato da quasi 55.000 morti sulle strade europee nel 2001 a poco più di 25.000. Cifra che appunto è rimasta poi praticamente invariata.

Il documento di 42 pagine della commissione analizza l'ultimo decennio, fotografa la situazione attuale e dà una serie di indicazioni per il futuro.
Secondo il commissario UE per i trasporti Adina-Ioana Vălean il quadro fornisce una serie di misure per settori prioritari come l'uniformità nell'applicazione elle infrazioni stradali, la modernizzazione delle patenti di guida e la preparazione di una transizione sicura verso livelli più elevati di guida autonoma. Comprende anche il monitoraggio dei progressi utilizzando particolari indicatori di prestazione (KPI).

La FEMA (Federation of European Motorcyclists Associations) ha come scopo principale la promozione degli interessi dei motociclisti e la difesa dei loro diritti in Europa e non solo.

Dopo aver analizzato il documento UE e notato una serie di incongruenze ha sollecitato, con una approfondita analisi di supporto, il Parlamento europeo, la Commissione europea e il Consiglio a considerare i motociclisti e altri utenti di veicoli compresi nella categoria L (dai ciclomotori a i tre e quattro ruote leggeri) nella politica di sicurezza stradale in modo non penalizzante.

Perché l'intero piano europeo è focalizzato quasi interamente sulle automobili e non tengono conto in maniera adeguata degli altri utenti. Ci si è insomma preoccupati maggiormente di ridurre le conseguenze di un incidente e meno di ridurne il numero.

L'associazione FEMA, che ha una segreteria a Bruxelles per essere più a contatto con le strutture comunitarie, ricorda che i motociclisti hanno bisogno di strade senza buche, senza ostacoli sui margini delle strade e con barriere di sicurezza idonee agli utenti delle due ruote e per loro sicure.
Nella valutazione di sicurezza Euro NCAP per le automobili viene chiesto di considerare anche le due ruote a motore.

In una prospettiva di armonizzazione delle regole e delle sanzioni la FEMA chiede che venga abolito l'accesso graduale alla patente A (non avviene lo stesso per la B come è noto). Viene chiesto di considerare i limiti di velocità (utilizzati anche per ridurre il rumore o l'inquinamento dell'aria) in base alla sicurezza, ovvero legarlo alle condizioni di traffico, meteorologiche, eccetera.

E' stato chiesto anche di comprendere nel monitoraggio KPI (gli indicatori chiave di prestazione) per i dispositivi di chiamata di emergenza per le moto e non soltanto per la automobili quando di tratta di misura i tempi di arrivo dei soccorsi.

fonte FEMA

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