Honda VF1000R: una delle regine degli anni '80 all'asta

Umberto Mongiardini
Velocissima e potente, si ispira alla Honda FWS1000 che correva nella Daytona 200 e nella classe AMA F1
15 novembre 2019

Per i nostalgici delle moto anni ’80, eccovi serviti con una chicca che arriva direttamente da quasi 35 anni fa e che, udite, udite, è stata messa all’asta, da Mecum. Parliamo di una Honda VF1000R del 1985 ma, prima di parlare di questa nello specifico, è doveroso fare un excursus sulla storia del modello e sulle sue caratteristiche tecniche.

La VF1000R può essere considerata a pieno titolo la progenitrice delle moto replica da gara, essendo stata chiaramente ispirata alla Honda FWS1000 che all’epoca gareggiava all’interno della Daytona 200 e della classe AMA F1. Un po’ come per la nuova Honda CBR 1000RR-R Fireblade SP che abbiamo appena visto a EICMA 2019, anche la VF1000R faceva leva sui suoi accattivanti colori della livrea HRC, simbolo delle moto da competizione della Casa dell’Ala.

La Honda VF1000R era arrivata nel marzo del 1984 inserendosi a listino come la “sorella” sportiva della famiglia VF1000 ed era stata presentata pochissimo tempo dopo rispetto alla VF1000F, conosciuta sul mercato americano e canadese come “Interceptor”.

A distinguerla dagli altri modelli in gamma, il motore della VF1000R era stato notevolmente lavorato, ricevendo alcune importanti novità tecniche, diventando così la prima Honda per utilizzo stradale a far uso della distribuzione a cascata di ingranaggi, come si era già visto su alcune Honda da gara.

Il motore della VF1000R è un’unità 4 cilindri a V di 90° da 998 cc, raffreddato a liquid, capace di erogare la bellezza di 122 CV a 10.500 giri, con una coppia massima di 92,2 Nm a 8.000 giri. Il cambio è a cinque rapporti, mentre la trasmissione finale era a catena.

 

Anche la ciclistica non era affatto male per l’epoca, con il telaio in tubi quadri, forcella da 41 mm regolabile in estensione con sistema TRAC (Torque Reactive Anti-dive Control), sospensione posteriore progressiva Pro-Link regolabile su tre livelli, freni a disco flottanti con pinze a 4 pistoncini e cerchi componibili con design a stella.

Degne di nota, poi, anche le prestazioni, con una velocità massima dichiarata in 240 km/h nonostante il peso dichiarato fosse di 256 kg, non un peso piuma dunque.

Trovare degli esemplari ben conservati, sta diventando sempre più di difficile e quello che verrà messo all’incanto da Mecum pare che sia molto in ordine, almeno per quanto riguarda la carrozzeria che sembrerebbe immacolata o quasi, con la strumentazione che mostra una percorrenza di 10.460 miglia, poco meno di 17.000 km.

Come si può notare dalle foto, rispetto al modello di serie, su questa è stata installata una coppia di scarichi Yoshimura, che donano un tocco ancora più racing alla moto, mentre i tubi freno originali sono stati rimpiazzati con dei nuovi in treccia aeronautica, maggiormente performanti.

 

Photo Credits: Mecum Auctions

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