Le aziende dei motori si riconvertono per l'emergenza Coronavirus

Le aziende dei motori si riconvertono per l'emergenza Coronavirus
Marco Berti Quattrini
Molti nomi che solitamente sono impegnati a produrre componenti o accessori per l'automotive in questo momento hanno riconvertito la loro prodizione
30 marzo 2020

Armani è finito su tutte le pagine dei giornali perché ha riconvertito parte della sua produzione per confezionare camici monouso da donare agli ospedali. Come lui tante aziende di diversi settori si sono impegnate per sostenere i servizi sanitari di diversi Paesi nella lotta al Coronavirus. Anche ovviamente i produttori di parti e accessori dell'automotive si sono mobilitati e hanno convertito le proprie aziende per creare prodotti utili e indispensabili in questa situazione particolare. 

 

Abbiamo già parlato della modenese CRP che dalla produzione di componentistiche racing (F1, MotoGP, MotoE, etc...) si è trasformata per fare valvole per respiratori create con la stampa 3D. Ma non è l'unica. Repsol, conosciutissimo brand e storico sponsor di HRC, ha convertito il suo Repsol Technology Lab di Madrid in un centro di produzione di disinfettante. Per il momento è in grado di produrre 3.000 litri di soluzione idroalcolica a settimana. Anche Motorex, brand svizzero che produce lubrificanti e prodotti per la pulizia moto e fornitore di numerosi brand (KTM, Gas Gas, Moto Morini, Husqvarna, etc...) si è impegnato nella produzione di disinfettanti da mettere a disposizione di farmacie, ospedali e forze dell'ordine.
 

NZI invece produce caschi e nell'emergenza ha trovato il modo di riconvertire parte delle proprie linee di produzione per creare visiere protettive per il personale sanitario. Queste evitano che le goccioline infette possano entrare in contatto con gli occhi di medici e infermieri.

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