Le Belle e possibili di Moto.it: Suzuki RGV 250

Le Belle e possibili di Moto.it: Suzuki RGV 250
E’ stata una delle ultime esponenti di un'incredibile stirpe di sportive a due tempi. Aveva un motore bicilindrico potentissimo, un peso piuma e una ciclistica vicina alle moto da GP. Tra i nostri annunci si trovano ancora esemplari meravigliosi
13 novembre 2014

Non ci stancheremo mai di definirli mitici. Parliamo degli anni 80 (ma un po’ anche della decade successiva), che hanno regalato al motociclismo modelli che ancora oggi fanno parlare – e sognare – gli appassionati.
In quel periodo partì l’epopea delle enduro stradali con autentiche velleità dakariane; erano moto con cui fare viaggi in Europa, ma potevi allo stesso modo schierarti alla partenza della Parigi-Dakar nella categoria Marathon.
Ancora più florido fu il segmento delle sportive stradali, autentici mezzi da corsa da cui derivavano splendide moto che si potevano acquistare nei concessionari.
Le mitiche due tempi del Motomondiale, dalla leggera 125 su su fino alla brutale 500, erano amate, temute. Soprattutto desiderate.
Le Case lo capirono e sfornarono – chi più, chi meno – incredibili modelli replica equipaggiati con motori a miscela, che erano autentici gioielli tecnologici. Le italiane dominarono in quegli anni la fascia di mercato delle 125 con moto ineguagliate ancora oggi per raffinatezza e componentistica.

Una industria giapponese, invece, dominò in Europa il segmento delle 250 replica GP targate. Parliamo della Suzuki, che a partire dal 1988 importò anche in Italia il modello RGV 250 (prima ancora c'era stata la RG 250, che ebbe una diffusione molto inferiore).  
A dire il vero c’era anche la Yamaha TZR 250, ma in quel periodo la Casa di Iwata aveva nella RD 350 la sua punta di diamante nella gamma due tempi. Era però un'altra cosa, più versatile e meno corsaiola rispetto alla Suzuki.
La Suzuki RGV 250 Gamma è stata sicuramente il punto di riferimento in Italia di questa specialistica nicchia di mercato per diversi anni.
 


La prima RGV250R, del 1988, aveva gli scarichi sui due lati, sfoggiava già uno splendido telaio in alluminio bi-trave e il suo motore a V di 90° (sulla precedente RG 250 era montato sempre un bicilindrico, ma parallelo) erogava 58 cavalli a 10.000 giri. Il peso dichiarato era di poco inferiore ai 130 kg.
Nel 1991 arrivò in Italia la seconda versione. Riteniamo che sia la RGV250R meglio riuscita di questa fortunata serie. Rispetto al modello del 1988 era completamente rivista. Aveva la forcella a steli rovesciati, il forcellone enorme con andamento a banana (poi modificato nel model year 1993 con l’introduzione di una capriata di irrigidimento)  e doppio scarico sullo stesso lato.
Cresceva la potenza, ora il pepatissimo due tempi V2 arrivava a 62 cavalli a ben 11.000 giri. E aumentava di poco anche il peso, appena inferiore ai 140 kg a secco.  Fu importata nel nostro Paese fino al 1997.
Negli anni successivi l’Aprilia RS 250 (prodotta dal 1995 al 2002) fu una degna erede dalla RGV 250. D’altra parte nel suo telaio pulsava proprio lo stesso motore Suzuki, opportunamente modificato dai tecnici di Noale.
 

La Suzuki RGV 250 del 1988
La Suzuki RGV 250 del 1988


La qualità costruttiva eccelsa, l’estetica da GP e il rapporto peso potenza senza eguali  facevano godere gli appassionati di quegli anni. Ma spingono ancora oggi tanti lettori a spulciare gli annunci di Moto.it alla ricerca di un bell’esemplare.
Tra i tanti, vi segnaliamo questa Suzuki RGV 250 R  inserzionata da un privato di Torino. Ha solo 14.400 km, il motore nuovo e le carene originali in ottimo stato. La cifra richiesta (4.000 euro) è alta, ma è facile osservare come stiano crescendo le quotazioni dei modelli sportivi dei primi anni 90. A patto che non siano stati pasticciati e che siano conservati con cura.
Cliccando qui, troverete gli annunci più recenti di Moto.it dedicati a questa fantastica sportiva giapponese. 

Buona lettura!