Suzuki Katana GSX1000S RCM-500. Rifatta da cima a fondo, e un po' R1

Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Una realizzazione della celebre AC Sanctuary partendo da una Katana 1100 del 1981 ferma da molti anni. Motore maggiorato, nuova ciclistica e un pizzico di Yamaha R1
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
31 dicembre 2021

La storia di questa special è simile a quelle di molte altre, ma non è priva di peculiarità nella sua origine e nella sua conclusione.

L'origine è nel garage di un americano di Las Vegas dove, assieme a un certo numero di automobili e motociclette, era da molti anni parcheggiata questa Suzuki GSX1100S Katana prima serie, risalente al 1981, guidato negli anni Ottanta e poi quasi dimenticata.

Riportarla alla luce, facendo una moto speciale, è stata l'idea del facoltoso proprietario che si è rivolto alla AC Sanctuary di Las Vegas.

Questa rinomata officina, aperta nel 2016, è l'emanazione della famosa AC Sanctuary avviata in Giappone nella metà degli anni Novanta da Hiroyuki Nakamura e specializzata nella costruzione di moto uniche.

Nel 2000 la nomenclatura delle sua special è diventata RCM (Radical Construction Manufacture) seguite da un numero di serie. Questa Katana è stata denominata RCM500 ma nei suoi primi vent'anni di RCM ne sono state costruite oltre 560, tutte con lo stesso principio di trasformazione radicale e che si rivolge principalmente alle sportive stradali raffreddate ad aria della serie Kawasaki Z, piuttosto che Honda CB-F, Suzuki Katana, eccetera.

La GSX 1100 S Katana del 1981
La GSX 1100 S Katana del 1981

Della Katana originale sono rimasti soltanto il telaio (però modificato e rinforzato), il serbatoio e il cupolino con il tipico fanale rettangolare.

Il motore quattro cilindri, bialbero e sedici valvole da 111 cavalli, è passato dalla cilindrata originale di 1.074 cc a 1.135 cc grazie a un kit di maggiorazione (alesaggio 74 mm) che ha compreso anche nuovi carburatori Mikuni TMR da 40 mm, alberi a camme Yoshimura ST1, centralina Watani SP2 e un radiatore dell'olio maggiorato. L'impianto di scarico in titanio è un quattro in due Nitro.

Il telaio a doppia culla è stato rinforzato in zona cannotto di sterzo e modificato nell'attacco del forcellone per ospitare un nuovo bibraccio racing di Sculptur; per le sospensioni la scelta è caduta su Ohlins (ammortizzatore di sterzo compreso), le nuove ruote forgiate OZ Racing hanno misure di 17 pollici (la Katana originale aveva un 19 pollici anteriore), i freni sono Brembo (pinze GP4RX) e i pneumatici Pirelli Diablo.

Il tocco estetico finale è stata la sostituzione della lunga sella bicolore con un coda monoposto molto più slanciata e ridotta nelle dimensioni ricorrendo alla Yamaha R1.
E' stato quindi necessario modificare il telaietto posteriore. La verniciatura argento e nero trama di carbonio con filettature rosse.

La RCM-500 sarà esposta ai prossimi saloni motociclistici di Long Beach, California, e Las Vegas.

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