The Safe Ride to the Future 2.0. Così la moto diventerà più sicura

The Safe Ride to the Future 2.0. Così la moto diventerà più sicura
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
La scadenza del 2030 per la riduzione degli incidenti in moto affrontata applicando la connettività tra i veicoli, e non solo. La strategia presentata dall'industria europea del settore
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
6 ottobre 2020

Si chiama “The Safe Ride to the Future 2.0”, ovvero La guida sicura al futuro 2.0, la strategia di sicurezza per l’industria motociclistica lanciata da ACEM.

L'associazione europea dei costruttori motociclistici ha presentato un documento programmatico che illustra le prospettive del settore in vista del 2030 (data fissata dall'Unione Europea per dimezzare le vittime degli incidenti stradali) in ambiti che includono la connettività e la tecnologia della sicurezza avanzate.
Una strategia che inoltre elabora iniziative mirate a migliorare la qualità della formazione motociclistica dopo il conseguimento della patente, grazie al Label europeo per la qualità della formazione motociclistica (European Training Quality Label).

Il documento programmatico descrive anche le modalità in cui il settore motociclistico sta collaborando con altri attori coinvolti a livello nazionale ed europeo per promuovere l’implementazione di politiche dei trasporti che contemplino la sicurezza dei motociclisti.

“In Europa circolano oltre 34 milioni di moto, scooter e ciclomotori – ha sottolineato Antonio Perlot, Segretario Generale dell’ACEM – questo porta vantaggi considerevoli come mobilità a costi accessibili, riduzione dei livelli di congestionamento del traffico, accesso a impieghi e servizi e divertimento grazie all'uso nel tempo libero, allo sport e al turismo. L’industria motociclistica esorta i policy maker a livello locale, regionale e nazionale ad adottare politiche di sicurezza e mobilità motociclistica inclusive, a beneficio non solo degli utenti, ma anche della società.”

Secondo Matthew Baldwin, coordinatore europeo per la sicurezza stradale, oltre all'ACEM “Occorre coinvolgere altri attori di questo calibro a tutti i livelli. Si tratta di un modo efficiente per offrire iniziative sulla sicurezza su misura e pertinenti alla comunità dei motocicli. Continueremo a collaborare a stretto contatto con il settore e siamo entusiasti della loro determinazione ad aiutarci a raggiungere gli obiettivi di sicurezza convenuti all’interno dell’UE e, naturalmente, su scala globale a livello delle Nazioni Unite per il prossimo decennio.”

L'Unione Europea si è impegnata per dimezzare il numero di vittime e di lesioni gravi dovuti a incidenti stradali entro il 2030, e per raggiungere questo ambizioso obiettivo, ha ricordato il commissario europeo ai trasporti Adina Vălean, “Stiamo implementando l’approccio Safe System, che affronta tutte le aree cruciali della sicurezza stradale: infrastruttura, veicoli, comportamento alla guida e assistenza post-incidente. Il Label europeo per la qualità della formazione motociclistica ha ricevuto il pieno appoggio della Commissione europea. Dobbiamo continuare a collaborare per rendere le strade di tutta Europa più sicure per tutti”.

Il documento integrale si può scaricare a questo link

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