Yamaha Niken a 20.000 Pieghe - Day 3: come si corre un raid motociclistico

Vi raccontiamo come si corre un raid motociclistico riconosciuto dalla FMI. Per la classifica finale conta il rispetto maniacale dei tempi. E guai a sbagliare il roadbook!
17 giugno 2018

Liberi dagli impegni video e fotografici, abbiamo finalmente preso parte al raid motociclistico riconosciuto dalla FMI. Nei primi due giorni abbiamo infatti seguito il percorso, evitando di prendere parte alle prove speciali per concentrarci sulla prova della nuova Yamaha Niken. Fatta amicizia con lei (impossibile non volerle bene sui passi), abbiamo dedicato il giorno all'evento 20.000 Pieghe. Ha infatti un successo crescente da ben 10 anni, e si presenta appunto come raid motociclisticco riconosciuto dalla FMI. Ovviamente, correndosi su strada, la prova speciale cronometrata punta a premiare il pilota più regolare nella guida e nella navigazione. Ma non basta: per vincere è anche fondamentale inviare entro la giornata i selfie dei punti indicati dagli organizzatori.

Il Passo Manghen
Il Passo Manghen


Ecco come la presentano gli organizzatori:
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La 20.000 Pieghe è il Raid Motociclistico più prestigioso e conosciuto d’Italia (tra quelli che si svolgono interamente su strade asfaltate):  è una sorta di “caccia al tesoro”, dove il tesoro da scoprire sono le strade stesse. Si tratta infatti di “ventimila pieghe” nel vero senso della parola: oltre 1.100 chilometri di strade e passi di montagna da percorrere in tre fantastiche tappe, su alcuni dei tracciati di misto-stretto meno conosciuti ma tra i più belli e suggestivi d’Italia. La 20.000 Pieghe è un evento studiato per quegli insaziabili esploratori di territori, per chi non vede l’ora di saltare in sella alla propria due ruote, allacciare il casco e partire per affrontare pieghe e bellezze paesaggistiche, capaci di regalare esperienze indimenticabili. I posti disponibili sono solo 150, la partecipazione è aperta a tutti i motociclisti e a qualsiasi tipo di moto, purchè di cilindrata superiore ai 125 cc".

I selfie in punti precisi sono obbligatori per dimostrare di aver seguito il percorso impostato
I selfie in punti precisi sono obbligatori per dimostrare di aver seguito il percorso impostato

Dopo le Dolomiti Classiche (tappa 1) e l'Alto Adige (tappa 2), il terzo e ultimo giorno ci ha portati in Trentino. Abbiamo superato lo stretto e affascinante Passo Manghen, a 2.047 metri; abbiamo poi raggiunto il Passo Vezzena (non andateci in camper, potreste sudare sette camicie). Siamo poi scesi ad Asiago, dove siamo stati accolti in piazza per un assaggio del celebre formaggio. Da Asiago siamo passati ad Arsiero, sede della partenza della prova speciale (ve la raccontiamo nel video sopra). Seguendo il Passo Coe, segnato da un asfalto in condizioni oscene, siamo arrivati a Folgaria.
Da qui, attraverso la superlativa salita del Monte Bondone, siamo arrivati a Vason. Mete successive Sardagna e Trento, che abbiamo lasciato alle spalle per tornare a Tesero passando per Lases e Segonzano.

Maggiori info

Meteo: sole, da 15 a 26°
Abbigliamento usato:
Casco Arai Renegade,
giacca Alpinestars Hyper Drystar,
pantaloni Alpinesters Ramjet Air,
guanti Alpinestars Celer V2,
stivali Alpinestars.
Foto di Alessio Barbanti
Video di Fabrizio Partel