Husqvarna Factory Cross 2018. Le abbiamo provate!

Aimone Dal Pozzo
  • di Aimone Dal Pozzo
Dopo averle viste lottare per le prime posizioni per tutta la stagione abbiamo avuto la possibilità di provarle. Un'opportunità esclusiva che ci ha fatto sognare di essere piloti ufficiali per un giorno delle 450 MXGP e 250 MX2 ufficiali: moto fra le più curate del mondiale
  • Aimone Dal Pozzo
  • di Aimone Dal Pozzo
1 ottobre 2018

Faenza, uno dei primi giorni d’autunno nel quale finalmente le temperature iniziano a calare e girare in moto non è più cosi una tortura.

Giornata di test, questa volta davvero unica, dato che Husqvarna ci offre l’opportunità di salire in sella alle moto dei piloti ufficiali del mondiale motocross 2018. 
Presente l’intero staff della casa Austriaca con Paolo Carrubba a tirare le fila ed i due Rockstar Energy Husqvarna Factory Racing Team di Jacky Martens e Kimi Raikkonen a curare i cavalli di razza. Una coppia di 250 ed una di 450 pronte ad aspettarci, scalpitanti come prima di una corsa a San Siro.

Husky FC 450: N°21, Gautier Paulin

Rispetto alla moto di serie (parliamo già della versione 2019) la cosa più particolare di questa moto è la posizione in sella.
Il manubrio, nonostante la statura del pilota, è piegato particolarmente indietro e verso il basso, ed altrettanto le leve sono parecchio rivolte verso terra. Probabilmente questo agevola gli inserimenti in curva, ma la posizione in piedi rimane un pochino sacrificata.
Come plancia di comando sembra quasi di essere su una berlina di ultima generazione perché i tasti e gli elementi elettronici incominciano ad essere parecchi: accensione, spegnimento, launch control e selettore delle mappature, portano il manubrio ad essere bello pieno di tasti, tanto che per chi non ci sta sopra tutti i giorni, servirebbe una legenda.

A parte questo, la posizione è abbastanza standard, arricchita da una coppia di pedane in titanio extralarge ed una copertina sella antiscivolo, tanto “appiccicosa” da farti venire giù i pantaloni in fase di accelerazione.

Il motore c’è, è davvero corposo e con una schiena importante, soprattutto nella sua versione “strong” (mappa 2) dove a mio avviso dà il meglio di sé, in quanto la potenza è distribuita su tutto l’arco di utilizzo e la coppia in basso è tale da farti curvare con una marcia in più. La soft è un pochino più mansueta, probabilmente più utile nelle situazioni di bagnato e scarsa aderenza.

Le sospensioni sono quanto di meglio si possa richiedere, direttamente dalla factory WP con le Cone Valve a molla da 52mm all’anteriore ed un mono Trax “rovesciato” inedito, con doppia regolazione sia in compressione che in ritorno.
La sensazione in ordine di marcia è una sicurezza di base che ti porta ad osare sempre di più, con la consapevolezza che la moto fa sempre quello che vuoi tu. In staccata l’abbinamento delle potentissime pinze e pompe Brembo con la progressione delle sospensioni ti dona la possibilità di fermarti in un fazzoletto, mentre il gran lavoro del mono ti tira fuori dalle curve con una trazione tale che se non fai attenzione e spalanchi tutto è davvero un attimo dare il giro sul posto!

Husky FC 450: N°99, Max Anstie

La posizione in sella è neutrale con una distanza equilibrata tra pedane, manubrio e sella simile alla versione di serie. Dal punto di vista ciclistico, il pilota inglese preferisce la forcella ad aria, rispetto al suo compagno, e in termini assoluti la differenza di peso non è molta, ma la leggerezza percepita nella guida è notevole. Nei cambi traiettoria e soprattutto negli inserimenti in curva “cade” in piega che è un piacere. 

Il motore della #99 è più rotondo di quella di Paulin, soprattutto nella fase di spunto e nelle uscite di curva. Questo perché Max è più leggero del pilota francese e quindi usa un rapporto finale con un paio di denti di corona in meno. Risulta anche più rapido a salire di giri e vanta un freno motore minore e questo incrementa la percezione di leggerezza che trasmette. Particolare la difficoltà di inserimento della folle una volta che la vuoi riporre sul cavalletto.
Queste moto infatti hanno una spaziatura differente delle marce soprattutto tra la prima e la seconda, al fine di evitare eventuali sfollate pericolose.

Husky FC 250: N°19, Thomas Kjer-Olsen

Già lo scorso anno questa moto mi aveva lasciato un ricordo particolare e a dodici mesi di distanza la ritrovo cresciuta ulteriormente. La posizione in sella è perfetta in quanto il giovane danese è alto e pesa tanto quanto me.
Le misure non sono molto diverse dallo standard, ma una coppia di riser al manubrio ed una sella leggermente più alta (+20mm) permettono di stare più comodi, soprattutto nella guida in piedi. Ottimo il bilanciamento trovato con l’anteriore perché spesso quanto si alza il manubrio è facile che questo poi scappi spesso in sottosterzo. Il motore è qualcosa di esagerato.

Lo scorso anno, nella sabbia di Lommel, avevo avuto modo di provarne l’enorme potenza in alto, qui a Faenza invece ho potuto apprezzare ancora di più il tiro e la coppia che ha nella fase centrale erogazione. A dire il vero la potenza percepita rispetto ai bombardoni di cilindrata superiore non è molto differente, ciò che cambia in maniera sostanziale è la percezione di peso e di agilità. Con questa piccola 250 ti sposti dove vuoi nella pista in un battibaleno e soprattutto quando ti devi fermare in fondo alle discese ci vuole davvero poco. 

Husky FC 250: N°64, Thomas Covington

La 250 dell’americano risulta più reattiva, sia a salire di giri che d’impostazione ciclistica. La posizione in sella è molto raccolta, con un manubrio particolarmente basso e dritto, questo dovuto alle misure vitali di Covington.

Dal punto di vista sospensioni, anche la #64 monta la forcella Cone Valve a molla da 52m all’anteriore ed un mono WP al posteriore e, in questo caso, viene settata in maniera più morbida rispetto a quelle dei colleghi, anche se a Faenza sul duro e brecciolino è risultato quasi un punto di forza.

Pur partendo da una base comune, le cross Husky del mondiale vengono poi personalizzate in base agli stili di guida di ogni singolo pilota, a conferma che non esiste la moto “perfetta” bensì la moto giusta per ogni pilota. Il grande lavoro della squadra è infatti quello di interpretare i punti di forza di ogni atleta e di realizzare una moto adatta a lui, al pari di un abito da sartoria su misura.
Solo cosi questi piloti possono portarle al limite delle possibilità tecniche e fisiche e solo se si sentono totalmente sicuri sono in grado di fare quello che fanno.

Pregi e Difetti

Pro

  • Progressione e schiena del motore | Potenza a tutti i regimi | Stabilità sul veloce e nelle buche

Contro

  • Aggressività freni | Posizioni molto personalizzate

Maggiori informazioni:
Moto: Husqvarna 250 e 450 Cross Factory Racing
Luogo: Crossodromo Monticoralli, Faenza
Meteo: Sole 25° C
Terreno: Pista Cross con terreno duro fresato

Sono stati utilizzati:
Casco: Thor
Occhiali: Thor
Maglia: Thor
Pantaloni: Thor
Guanti: Thor
Stivali: Alpinestars Tech 8

Argomenti

Cambia moto
Husqvarna FC 250 (2019)
Husqvarna

Husqvarna
Via Spallanzani, 16/B
24061 Albano Sant’Alessandro (BG) - Italia
035 580318
info.italia@husqvarna.motorcycles.com
https://www.husqvarna-motorcycles.com/it-it.html

  • Prezzo 9.900 €
  • Cilindrata 250 cc
  • Peso 100 kg
  • Sella 950 mm
  • Serbatoio 7 lt
Husqvarna

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Scheda tecnica Husqvarna FC 250 (2019)

Cilindrata
250 cc
Cilindri
1
Categoria
Cross
Potenza
Peso
100 kg
Sella
950 mm
Pneumatico anteriore
80 /100-21"
Pneumatico posteriore
110 / 90-19"
Inizio Fine produzione
2018 2019
tutti i dati

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