GAS GAS Gamma 2006

Francesco Paolillo
Siamo nel 1990, quando la prima Gas Gas esordisce in Italia. Ai tempi l'azienda spagnola aveva a catalogo due soli modelli di moto, entrambi da trial
20 novembre 2006

Quindici anni dopo Gas Gas Moto e la F&G srl di Claudio Favro sono diventati un binomio vincente, sono ormai icone affermate nel mondo del fuoristrada e sono presenti nel trial, nell’enduro, nel supermotard e nel settore degli ATV con una gamma completa che va a coprire ogni impiego.
Il marchio Gas Gas si propone sul mercato con modelli e cilindrate adatte a ogni fascia d'età e a ogni esigenza sportiva e amatoriale.
In questo ultimo decennio sono stati fatti passi da gigante, sia a livello di sviluppo tecnico per offrire prodotti sempre più evoluti e affidabili, sia commerciale, per garantire alla rete e ai clienti servizi migliori.
E ecco che in questo contesto nasce il
primo Gas Gas day in Italia. Una giornata a livello Nazionale ideata dalla F&G per far saggiare ai propri concessionari le novità interessanti di tutta la gamma spagnola 2006. Un’importante iniziativa creata per far crescere e far apprezzare ancora di più il marchio in Italia, soprattutto da chi si occuperà poi di trasmettere al cliente finale le doti e le caratteristiche dei nuovi modelli.
E dove svolgere una giornata tanto intensa se non all’interno dello
storico crossodromo di Maggiora (NO) www.dreamprojectmaggiora.com che da poco ha riaperto i battenti al pubblico di appassionati.
Numerosi i presenti, per primi i concessionari, venuti da tutta l’Italia, poi gli ospiti d’onore, tra cui il
Campione di trial Marc Colomer che si è esibito in spettacolari acrobazie, il Peam Team con il pilota Marco Petracca, che ha affrontato tutto l’Italiano enduro in sella alla nuova 450 e il collaudatore pilota, con importanti trascorsi dakariani, Gianpiero Findanno, che tra una scuola e l’altra (ww.findanno.com), si occupa dello sviluppo dei prodotti di serie a due ruote. Anche il parco mezzi era molto ricco, diverse moto da provare, trial, cross, enduro e anche parecchi quad.

Ma veniamo alle moto:
La EC 250 2T. Cambia notevolmente l’impostazione di guida
. Il manubrio è di nuova concezione, oversize e senza traversino che dona alla zona comandi un’impostazione più alta ed orizzontale, molto comoda quando si sta in piedi sulle pedane. Da seduto la distanza sella manubrio è adeguata, ma la conformazione della sella mi portava a sedere troppo avanti e finivo spesso per rimanere infossato contro il serbatoio. Dura il giusto quindi, ma un po’ troppo impostata verso l’avantreno.
Il primo impatto con il propulsore è stato buono, specialmente se si considerano le condizioni in cui ho fatto il test. La potenza è sicuramente inferiore alle concorrenti giapponesi, si avvicina maggiormente all’erogazione dell’Husqvarna.
Dolce, lineare che prende fin da subito senza strappare e senza avere impennate brusche nel grafico della curva di potenza, ottimo per un uso enduristico. Leggera, maneggevole e facile, caratteristiche che non si pensa più possano uscire da un motore due tempi, sempre più lasciato nel dimenticatoio. Nell’ambito del circuito di Maggiora, in certe occasioni avrei apprezzato sicuramente qualche cavallo in più, specialmente in quelle salite interminabili, dove la morsa di fango se ne mangiava un piatto pieno ogni volta. Ma se si impiega questa moto nel contesto per cui è stata ideata, una mulattiera brutta o un sentiero impestato, credo che non possa avere rivali. Ricorderò sempre nel 2003 quando, nella prima linea degli Assoluti d’Italia Enduro in Sicilia, vidi sfrecciare a fianco a me la Gas Gas 250 di Cantinotti in monoruota, in un tratto dove io stavo spingendo…senza parole.Buona impressione anche sulle sospensioni, decisamente troppo morbide per la pista e per le condizioni meteo, dato che le moto pesavano almeno 20 kg di troppo a causa del fango attaccato, ma abbastanza intuitive e poco nervose. La EC 300 2T. Purtroppo a causa del tempo ho potuto effettuare solo un paio di giri in sella a quella che dovrebbe essere la moto più gettonata della gamma enduro, ma ho potuto comunque constatare la grande elasticità del motore. Rispetto alla sorella minore guadagna in potenza massima, ma dove sorprende è nell’erogazione e nella coppia, che è sempre lineare, ma in questo caso bisogna fare più attenzione a gestire la manopola del gas. Basta un filo per poter percorrere in scioltezza e velocemente diversi tratti di pista e con una guida poco impegnativa si riesce a girare decisamente veloce. Purtroppo non siamo stati in grado di valutare con la dovuta calma i benefici del comando a manubrio che modifica, agendo sulla centralina, la mappatura e il comportamento della moto (due posizioni, una per un’erogazione più fluida, l’altra più aggressiva). Ci sembra comunque un ottimo strumento per i piloti più smaliziati, presente anche sulla 250. Entrambe le moto, così come la 125, sono Euro 2. Un’ultima annotazione sull’accensione a pedale che non ha mai comportato problemi di alcun genere.

La EC 450 FSE. La più nuova, la più interessante, la regina. Dopo anni di progettazione e migliorie la 450 spagnola sembra essere arrivata alla sua versione migliore. Nata con un telaio decisamente più ingombrante, le è stato poi trasferito il cuore all’interno di uno scheletro da 250, per ricavarne un concentrato di fluidità e stabilità. Quest’anno la Gas Gas ha lavorato parecchio per alzare il livello di potenza massima erogato e sui terreni pesanti di Maggiora la moto non ha per nulla deluso, anzi. La facilità di conduzione tipica dei quattro tempi ha esaltato le sue già note qualità di scorrevolezza in curva. Un particolare però, che ho riscontrato più volte, è stato la pesantezza dell’avantreno sia negli inserimenti in curva che nei cambi di traiettoria, difficili da ottenere se non si usa la giusta dose di forza. I progettisti hanno preferito dare maggiore stabilità e sicurezza di conduzione sui tratti più veloci o bucati, a scapito di una reattività in curva meno accentuata. Da sottolineare la ricca strumentazione di bordo che domina la postazione di guida e fornisce numerose informazioni utili come l’indicatore della benzina, utilissimo per chi la moto non la usa solo in gara. Sono circa sette i litri di capienza del serbatoio che, grazie all’iniezione e ai consumi non troppo elevati, garantiscono sufficiente autonomia per la maggior parte dei giri “domenicali”.Avremmo voluto provare in maniera più adeguata ogni esemplare, anche la 125 e, perché no, anche quelle da trial, ma purtroppo il tempo questa volta non ci ha davvero aiutato. Non ci resta che invitarvi ad avvicinare un prodotto che sta diventando sempre più competitivo, facile da guidare per tutti gli appassionati e soprattutto affidabile

Il marchio Gas Gas si propone sul mercato con modelli e cilindrate adatte a ogni fascia d'età e a ogni esigenza sportiva e amatoriale

I freni infine non hanno risentito più di tanto della situazione di utilizzo “extreme” e si sono comportati egregiamente sia nei tratti guidati sia nelle discese impegnative, dove richiedevo uno sforzo decisamente superiore.

 



Purtroppo non ha voluto mancare all’appuntamento nemmeno la pioggia, che non ha dato tregua per tutta la giornata, costringendo fotografi e piloti a sessioni di test molto brevi. Ci riserviamo perciò la possibilità di poter nuovamente provare alcuni di questi modelli in maniera più approfondita.

Cambia moto
GASGAS EC 125 2t (2006 - 07)
GASGAS

GASGAS
Via Spallanzani, 16/a
24061 Albano S. Alessandro (BG) - Italia
035 303100
info@gasgas.com
https://www.gasgas.com/it-it.html

  • Prezzo 6.730 €
  • Cilindrata 124 cc
  • Peso 96 kg
  • Sella 940 mm
  • Serbatoio 10 lt
GASGAS

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Via Spallanzani, 16/a
24061 Albano S. Alessandro (BG) - Italia
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