Sherco Enduro 2009

Sherco Enduro 2009
Aimone Dal Pozzo
  • di Aimone Dal Pozzo
Una moto da enduro, leggera e potente, a suo agio anche su asfalto. Motore esuberante e ciclistica stabile le sue doti migliori
  • Aimone Dal Pozzo
  • di Aimone Dal Pozzo
16 dicembre 2008

La famiglia allargata di Sherco
Correva l’anno 2004 quando debuttò sul mercato la prima enduro da competizione marchiata Sherco. La casa francese infatti, dopo numerosi successi ottenuti nel trial, decise di inserire nel mondo dell’enduro una sua personalissima 450 4T. La filosofia del progetto si basava sull’obiettivo di realizzare una moto facile da gestire, soprattutto per l’appassionato che non si allena tutti i giorni, ma che allo stesso tempo fosse in grado di competere con le regine del fuoristrada.  I risultati sono stati subito molto incoraggianti sia dal punto di vista sportivo che da quello delle quote di mercato che si sono confermate in netta crescita dal debutto ad oggi. 

Sherco Enduro 2009
Sherco Enduro 2009

Per ottenere tanto Sherco non si è mai fermata, continuando non solo ad affinare la sua primogenita, ma sviluppando ben due nuovi modelli a completamento di una gamma off road di tutto rispetto. In questi 4 anni infatti, la casa franco-spagnola, forte delle esperienze e degli sviluppi fatti sulla quattroemmezzo, ha portato alla luce prima la potente 510 e in seguito un’inedita 250 di cui già da tempo se ne decantano le enormi potenzialità. Vediamo nel dettaglio come si comportano.

SE 2.5i-f
E’ sicuramente una tra le più attese novità dell’anno, non solo per il suo debutto ufficiale, ma anche per le numerose innovazioni tecniche che porta con sé. La piccola Sherco 250 è, assieme all’Husqvarna TE250, l’unica moto a quattro tempi di piccola cilindrata dotata di iniezione elettronica. Fin dal debutto la casa franco-spagnola si è impegnata nell’utilizzo e nello sviluppo dell’iniezione al fine di ottenere, oltre che prestazioni concorrenziali, anche una moto che fosse in grado di rispettare le sempre più severe normative anti inquinamento. La 2.5ì infatti, non solo rispetta appieno tali normative, garantendo emissioni conformi agli standard Euro 3, ma è allo stesso tempo in grado di sviluppare potenza ed erogazione da riferimento per la categoria.

In sella alla 250
Salendo in sella per prima cosa si notano le nuovissime sovrastrutture, sviluppate su questa duemmezzo ed adottate poi anche dal resto della gamma, che lasciano al pilota un’ottima mobilità. I nuovi convogliatori dell’aria sono più snelli rispetto ai precedenti, e rivestono con linee decisamente accattivanti il piccolo serbatoio da 7,5 lt, poco capiente se lo si paragona alla concorrenza per  un normale utilizzo enduristico, ma in realtà più che sufficiente grazie al risparmio dei consumi derivante dall’iniezione. La sella, di nuovo design, è bella piatta e dura, ottima come sostegno in curva anche se probabilmente fin troppo rigida, se si pensa di voler stare in moto a lungo. La posizione dei comandi di guida è molto istintiva, la distanza sella/pedane/manubrio è un ottimo compromesso tra maneggevolezza e comodità, e tutte le leve sono di facile azionamento, in particolare quella della frizione, di tipo idraulico.

Passando alla propulsione possiamo confermare che questo piccolo motore è in grado di erogare potenze veramente incedibili. Pur essendo un motore di piccola cubatura, questo 250 ad iniezione elettronica Magneti Marelli è in grado di sprigionare una dose di cavalli alla ruota davvero invidiabile, rimanendo comunque all’interno dei rigidi parametri Euro 3. A detta dei responsabili infatti, l’intero sistema endotermico è stato studiato considerando questi limiti di emissioni e quindi, anche volendo liberare il motore dal sistema catalitico (sostituendo lo scarico come solitamente si fa) non si otterrà alcun risultato migliorativo, in quanto tutta l’elettronica andrebbe rivista a tale scopo. Altra caratteristica di rilievo è la completa mancanza della leva a pedale di avviamento (non vi è nemmeno la predisposizione) in quanto quest’ultima viene sostituita da un sistema di avviamento elettrico (batteria da 12V) assolutamente affidabile e preciso. Quanto a erogazione, la SE 2.5 vanta un’ottima schiena lungo tutto l’arco di erogazione anche se a volte, nel cambio marcia tende a calare leggermente, specialmente sui terreni pesanti, probabilmente a causa di un rapporto di trasmissione leggermente lungo. Ai massimi regimi la potenza c’è e si fa sentire, ma se si vuole insistere sulla stessa marcia tende a murare, come la maggior parte delle moto ad iniezione, in attesa della marcia successiva. Resta comunque da riferimento la prontezza e l’elasticità di questo motore che in situazioni di scarsa aderenza aiuta a cavarsi d’impaccio con semplicità.

Dal punto di vista ciclistico, il telaio di questa duemmezzo, pur essendo un monotrave in acciaio al cromo-molibdeno, è stato completamente rivisto rispetto a quelli utilizzati dalle sorelle maggiori nelle passate stagioni. I punti di giunzione e gli angoli sono stati variati per aumentarne la maneggevolezza e per ottimizzare la centralizzazione delle masse. Troviamo all’avantreno una forcella da 46 mm Ceriani e al posteriore un mono Sachs abbinato al classico sistema a leveraggi progressivi. Entrambi i corpi lavorano egregiamente e soprattutto in ottima sintonia, in alcuni casi la taratura è un filo morbida, ma la scorrevolezza e la sensazione che trasmettono sono di estrema affidabilità e sicurezza.
Anche i freni sono europei: su entrambe le ruote infatti troviamo equipaggiamenti della AJP con dischi di tipo  Wave, 270 mm di diametro all’anteriore e 240 mm al posteriore. La modulabilità di entrambi gli impianti è sufficiente per ottenere una frenata decisa, ma allo stesso tempo controllata. La componentistica di ottimo livello si completa con la coppia di pneumatici Michelin Enduro Competition, montati con le camere d’aria su cerchi Excell in alluminio anodizzati neri.

SE 4.5i-f ed SE 5.1i-f
Anche le sorelle maggiori traggono beneficio dalla nuova arrivata. Infatti ottengono entrambe lo stesso aggiornamento delle sovrastrutture effettuato sulla 250 e con il nuovo telaio diventano più leggere (109 kg a secco) e facili da manovrare. La posizione in sella è dunque pressoché identica tra tutte, ma la cubatura differente stravolge il carattere della moto.

Queste moto di grossa cilindrata sono molto docili, in quanto non è necessario viaggiare ad alti regimi per poterne apprezzare le prestazioni. La 4.5 è molto pronta ai bassi e medi, tanto da ricordare una moto da trial per la facilità con cui si arrampica ovunque. L’iniezione contribuisce ad azzerare la spinta in avanti del pistone ed il classico effetto on-off dell’elettronica è pressoché impercettibile. Di contro agli alti regimi questa quattroemmezzo rallenta la progressione, perdendo di potenza. Molto diversa è la 510, che pur mantenendo le ottime doti nella prima parte di erogazione, è in grado di sprigionare un discreto allungo senza calare di potenza. Per entrambe queste moto, così come per piccola 250, è in dotazione già di serie un interruttore sul manubrio con il quale è possibile cambiare la mappatura della centralina (anche in marcia) da racing a soft. La differenza tra le due curve è notevole ed un appropriato utilizzo di questa diavoleria moderna porta sicuri vantaggi.

Anche in questo caso le sospensioni si sono rivelate molto progressive ed intuitive, ma allo stesso tempo un tantino morbide per l’utilizzo racing, specie sulla più grande dove l’inerzia maggiore del motore porta a caricare maggiormente l’avantreno in fase di ingresso curva, rendendo l’azione più lenta e macchinosa. Di contro la prima parte di corsa è molto sensibile, ottima per i tratti impervi di mulattiera e in situazioni di scarsa aderenza. Per quanto riguarda il resto della componentistica, la 4.5 e la 5.1 adottano le medesime soluzioni tecniche scelte per la 2.5.

La piccola duecinquanta ha dunque portato in casa Sherco una ventata di novità sostanziale, che non si limita solo agli interventi sul modello, ma che ha coinvolto sostanzialmente tutta la gamma off-road. Questi tre modelli, come le versioni 50 codice e quelle supermotard, per il 2009 verranno distribuite dalla Perego Motors che da fine 2007 si occupa della promozione e della rete commerciale Sherco in Italia.

La 250 sarà venduta a 8.450 Euro, la 450 a 8.600 e la 510 a 8.860 (prezzi franco importatore). Per le tre cilindrate è disponibile anche una versione con mono posteriore Ohlins con una maggiorazione di 300 Euro sul prezzo di listino.


Pregi


Facilità di guida su terreni sconnessi - Carburazione sempre ottimale grazie all’iniezione elettronica

Difetti


Sospensioni morbide
 
Cambia moto
Sherco 2.5 Enduro I (2009)
Sherco

Sherco
Via delle Cerelle, 4
21041 Albizzate (VA) - Italia
0331 995515
info@shercomotorcycles.it
https://www.sherco.com/it/

  • Prezzo 8.450 €
  • Cilindrata 250 cc
  • Peso 103 kg
  • Sella 900 mm
  • Serbatoio 8 lt
Sherco

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info@shercomotorcycles.it
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Scheda tecnica Sherco 2.5 Enduro I (2009)

Cilindrata
250 cc
Cilindri
1 -
Categoria
Enduro
Potenza
Peso
103 kg
Sella
900 mm
Inizio Fine produzione
2008 2009
tutti i dati

Maggiori info

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