SBK 2021. Rea e Razgatlioglu, dai fatti alle parole

SBK 2021. Rea e Razgatlioglu, dai fatti alle parole
Carlo Baldi
Gli abbracci ed i complimenti tra Rea e Toprak erano solo di facciata. E a Portimao la facciata è crollata sotto il peso delle loro dichiarazioni. E da ora sarà guerra su tutti i fronti
4 ottobre 2021

Il rapporto tra i due piloti che si stanno contendendo il Campionato Mondiale Superbike 2021 si era pericolosamente incrinato a Magny Cours, quando Jonathan Rea aveva invitato il proprio team a sporgere reclamo nei confronti di Toprak, reo di aver messo le ruote sulla zona verde, all’esterno della pista. Apparentemente i rapporti tra i due non erano cambiati ma i contatti, specialmente nelle fasi iniziali delle gare, sono aumentati ed era evidente, come abbiamo scritto più volte, che i due non lottavano in pista solo per una posizione migliore, ma per dimostrare chi tra i due fosse il più forte. Un braccio di ferro continuo che mostrava in modo evidente che qualcosa covava sotto la cenere.

E a Portimao la facciata fatta di abbracci, sorrisi e complimenti reciproci è crollata. Dopo la caduta in gara1, Rea ha dichiarato che il turco corre in modo aggressivo, senza curarsi del fatto che le sue azioni possano causare dei problemi ai suoi avversari. A rincarare la dose ci ha pensato Scott Redding che sabato dopo gara1 si è lamentato per un sorpasso che aveva già subito a Most. In pratica Toprak allunga la staccata affiancando all’interno il proprio avversario, al quale restano due possibilità: o imposta ugualmente la curva, rischiando di far cadere entrambi, o allarga la traiettoria perdendo posizione e velocità in uscita. Un giochino già visto. Di fatto quindi, al di la delle strette di mano e degli abbracci di facciata, per Rea e Redding il modo di correre del pilota della Yamaha è scorretto e troppo aggressivo.

Da parte sua Toprak sembrava non accusare gli attacchi verbali dei suoi più acerrimi avversari, né tantomeno voler ribattere alle loro accuse. Questo sino a ieri, quando al termine della prima gara, nella quale il nordirlandese era caduto, ha organizzato una scenetta nella quale con una scopa puliva la zona verde della pista. “Visto che l’ho sporcata con le mie gomme a Magny Cours – ha dichiarato sorridente alla stampa nel dopo gara – ora la pulisco”.

La risposta di Jonny non si è fatta attendere e dopo aver tagliato vittorioso il traguardo in gara2 è andato a fare un burn out proprio nel punto della zona verde pulito ieri dal turco, che ha così replicato: “Vorrà dire che tonerò a pulirla nella prossima gara”, che tradotto vuol dire: la prossima la vinco io e uso ancora la ramazza per prendere in giro chi mi ha fatto penalizzare in Francia. A chi gli riportava le lamentele di Rea e Redding del giorno prima, Razgatlioglu ha risposto: “Rea parla di contatti? Mi fa piacere. Allora gli posso ricordare quello di Navarra. Sino ad ora non ho mai accusato nessuno per le manovre aggressive in pista, ma se Jonny ne vuole parlare allora lo faremo”.

Devo dire che le repliche piccate del pilota della Yamaha ci hanno stupito, non tanto per i toni, ma soprattutto perché sino ad ora Toprak si era sempre dimostrato imperturbabile, superiore alle accuse alle quali non aveva mai risposto. Evidentemente quanto è successo in questi giorni, unito al disappunto che gli deriva dall’aver dovuto subire per la terza volta uno stop senza averne alcuna colpa, lo ha innervosito sino al punto da commentare le dichiarazioni dei suoi avversari in modo ironico quanto deciso.

E da ora in poi sarà guerra su tutti i fronti.