SBK. Caricasulo: “Con GMT94 per vincere il titolo Supersport”

Carlo Baldi
Vista l’impossibilità di restare in SBK Caricasulo ha accettato la proposta dell’ambizioso team francese GMT94 che con lui e Cluzel sarà la squadra da battere nel WorldSS 2021
9 novembre 2020

Dopo un solo anno trascorso nel mondiale Superbike Federico Caricasulo ritorna in quello Supersport, e sarà il compagno di squadra di Jules Cluzel nel team GMT94 di Christophe Guyot. La squadra ha mosso i primi passo nel Campionato Francese Superbike e Supersport, nonché nel Mondiale Endurance. Dal 1989 al 2003, da team privato, si è aggiudicato la 24 Ore di Le Mans, il French SBK ed ha terminato per due volte al secondo posto del mondiale Endurance. Il salto di qualità è avvenuto nel 2003  quando il team di Guyot, ex pilota ed appassionato chitarrista con tanto di complesso musicale, è diventato ufficiale Yamaha. Da allora ad oggi sono arrivati ben tre titoli mondiali Endurance (uno con il nostro Niccolò Canepa, che è stato il primo italiano ad aggiudicarsi questo titolo) con 17 vittorie, 38 podi e 13 pole position. Senza dormire sugli allori la squadra francese nel 2018 ha deciso per un altro drastico cambiamento, ed è approdata al mondiale Supersport. Dopo una prima stagione di “assaggio” con la promessa francese Corentin Perolari, già nella seconda le ambizioni di GMT94 sono cresciute in modo esponenziale con l’arrivo di Jules Cluzel, che ha concluso la stagione al terzo posto, dietro l’imbattibile coppia del team Bardahl Evan Bros composta da Randy Krummenacher, che si è laureato campione del mondo, e Federico Caricasulo. E proprio l’italiano era stato in ballottaggio con Cluzel per la seconda R6 della squadra di Guyot, che non ha mai nascosto il suo apprezzamento per il pilota di Ravenna. Nel campionato che si è appena concluso Jules ha dovuto fare i conti non solo con un formidabile Andrea Locatelli, ma anche con un incidente ed un infortunio che lo hanno relegato al quarto posto della classifica Supersport, preceduto anche dai due piloti del Kawasaki Puccetti Racing Lucas Mahias e Philipp Oettl. 

“Se vuoi essere un top team e se vuoi vincere il titolo mondiale devi avere due top rider – questo il pensiero del manager francese – ed è per questo che abbiamo deciso di ingaggiare Federico”.

“Sono davvero contento di poterlo avere nella mia squadra – ci ha confidato Christophe che abbiamo raggiunto telefonicamente – e sono certo che con lui e Cluzel potremo lottare per il titolo e guardare con fiducia al futuro”. Si perché non è un mistero che GMT94 pensi ad un futuro in Superbike, la categoria dalla quale proviene Caricasulo, che per ora deve tornare nella categoria che lo ha lanciato". 

 

Sei contento di tornare in Supersport o lo vedi come un ripiego?

"Ad essere sincero inizialmente, quando ho capito che non avrei trovato una buona sistemazione in Superbike, non ero molto felice all’idea di ritornare in Supersport. Poi però ho ricevuto la telefonata di Guyot che mi ha conquistato con la sua passione, la sua voglia di vincere e di avermi nella sua squadra. Può sembrare un passo indietro, ma serve per poi poter fare in futuro degli importanti passi in avanti”.

 

Già nel 2019 Christophe ti avrebbe voluto con se.

“Si ne avevamo parlato e devo dire che è stata una delle possibilità che ho valutato più attentamente. Poi ho preferito tornare nella squadra che mi aveva lanciato, il team Evan Bros., che aveva le stesse ambizioni ma che io conoscevo già bene e nel quale mi sentivo maggiormente a mio agio. Se no sarei certamente passato a GMT94”.

 

Che ricordi hai  della stagione 2019?

“E’ stato un anno fondamentale per la mia carriera, nel quale sono cresciuto molto. Non è stato facile convivere con la tensione derivante sia dal fatto che ero in lotta per il titolo che dalla situazione che si era creata all’interno del team e con Krummenacher. È stato forse l’anno più difficile per me dal punto di vista umano".

 

Ed il prossimo anno cercherai di dare dei dispiaceri ai tuoi amici Fabio Evangelista e Mauro Pellegrini.

“Con i ragazzi del team Evan Bros il rapporto è sempre amichevole, tanto che qui a Ravenna a volte andiamo a pranzo assieme. Però è la legge dello sport. Vincerà chi è più forte, e spero di esserlo io”.

 

Dopo Krummenacher ti trovi al fianco di un altro compagno di squadra molto “scomodo”.

"Ormai ci sono abituato. Prima di Cluzel e Randy sono stato in squadra con Lucas Mahias e lo scorso anno con Garrett Gerloff. E’ proprio vero che il tuo compagno di squadra è il primo degli avversari. Cluzel era, assieme a Sofuoglu, uno dei piloti che seguivo con maggiore attenzione quando ero ragazzino e guardavo la Supersport. Sarà un grande stimolo per me avere un compagno di squadra forte come lui. Battere lui vorrà dire essere al top della categoria".    

 

Non c’è stata nessuna possibilità di restare in SBK?

"No, non c’erano strade percorribili. Bisogna essere realistici e capire che dopo un anno di Superbike le squadre ufficiali non ti vengono certo a cercare, mentre i team privati preferiscono quei piloti che possano partecipare alla raccolta del loro budget, ed io purtroppo non ho sponsor personali. Meglio quindi ripartire dalla Supersport con la consapevolezza però di avere ancora tutto da dimostrare, e di dover lottare con tutte le forze per poter fare bene. Quello della 600 è da sempre un campionato estremamente  difficile".    

 

Come è stato questo anno trascorso in SBK?

"E’ stata una stagione non certo facile, ma che mi ha permesso di migliorarmi molto come pilota. Correre assieme a grandi campioni mi ha portato ad alzare la mia personale asticella. Gli inizi non sono stati facili. Quando in Australia ho corso la mia prima Superpole race pensavo di essere entrato in una gabbia di matti furiosi. Poi mi ci sono abituato, ed è stato bello vedere che nelle ultime gare ero anche io in grado di buttarmi nella mischia e di recuperare posizioni in partenza. Un’esperienza che mi sarà utile anche in Supersport, perché mi ha permesso di migliorare alcuni aspetti della mia guida". 

 

Alla fine più che una decisione del team è sembrata una decisione della Yamaha Japan.

"Sembra proprio di sì. Hanno voluto promuovere in Superbike Kotha Nozane e qualcuno doveva cedergli il posto. E’ toccato a me".