SBK Rea è il più veloce nei test ufficiali di Phillip Island

SBK Rea è il più veloce nei test ufficiali di Phillip Island
Carlo Baldi
Il Cannibale precede i sorprendenti Baz e Sykes. Bene Razgatlioglu e Haslam, mentre deludono Lowes e Bautista, solo decimo. Ottima prestazione di Rinaldi autore dell’ottavo tempo
25 febbraio 2020

Ancora una volta Johnny non si smentisce, e chiude al primo posto i due giorni di test ufficiali svolti sulla pista di Phillip Island in Australia. La notizia non è tanto che Rea abbia fatto segnare il miglior crono, ma che rispetto alla passata stagione i suoi avversari siano ora più vicini, e soprattutto che nelle prime sei posizioni vi siano cinque moto diverse. Il Cannibale, che ieri avevo concluso solo al quarto posto, questa mattina ha fermato i cronometri sul tempo di 1’30”448, migliorandosi di mezzo secondo. Anche Baz e Sykes, secondo e terzo nella classifica cumulativa delle due giornate, hanno sfruttato il primo turno di oggi per migliorarsi e chiudere rispettivamente a 76 e 120 millesimi dal Cannibale.

Il francese è stato senza dubbio la sorpresa positiva di questi test, restando costantemente nelle prime posizioni e senza mai commettere errori. La terza posizione di Sykes stupisce sino ad un certo punto, in quanto tutti conoscono la sua grande abilità di essere velocissimo nel giro secco. Resta da capire se potrà esserlo per l’intera durata della gara. Razgatlioglu, che ieri era stato il pilota più veloce, oggi ha preferito trascurare il tempo sul giro per prepararsi alle gare, che tradotto significa che ha cercato un assetto che gli consenta di non sfiancare le sue gomme dopo pochi giri, perché qui a Phillip Island vince chi arriva in fondo con le gomme nelle migliori condizioni. 

La quinta posizione di Leon Haslam, a quattro decimi da Rea, rappresenta una boccata di ossigeno per la Honda, alle prese con il “problema” Bautista. A differenza del suo compagno di squadra, l’inglese si è adattato subito alla nuova Fireblade. Certamente l’aver sempre guidato moto con motori a 4 cilindri in linea lo avvantaggia nei confronti dello spagnolo, maggiormente a proprio agio con l’erogazione più fluida del motore a V, ma bisogna che Alvaro smetta di chiedere modifiche ai tecnici della HRC ed inizi a sfruttare quello che ha a disposizione. Non si può certo dire che Bautista non ce la stia mettendo tutta (è quello che ha percorso più giri di tutti in questi due giorni: 126) ma visti i suoi risultati sembra sia davvero molto lontano dal pilota che lo scorso anno dominò la prima parte del campionato.

Redding ha chiuso al sesto posto, a tre millesimi da Haslam. Il ragazzone proveniente dal BSB, oggi è autore di una scivolata, ha lavorato molto all’assetto della sua Panigale V4 in funzione delle gare del primo round che prenderà il via tra tre giorni. La sua posizione finale in questi test non deve trarre in inganno: Redding sarà un avversario tosto per tutti.  

Van der Mark chiude solo settimo, terzo dei piloti Yamaha e quindi ancora una volta dietro a Razagatlioglu. L’olandese deve senza dubbio alzare la propria asticella se vorrà tenere il passo non solo del giovane turco, ma anche della sorpresa Baz.
 

Forse sarà stato solo un giro fortunato, ma Michael Ruben Rinaldi chiude questi test all’ottavo posto e questa è senza dubbio una buona notizia per i tifosi italiani. In questi due giorni il pilota di Rimini si è migliorato di oltre due secondi e questo fa ben sperare non solo per le gare di sabato e domenica, ma anche per il resto della stagione. Dietro a Michael troviamo Eugene Laverty con la seconda BMW ed il già citato Bautista, sorpresa negativa di queste due giornate australiane, assieme a Chaz Davies, che chiude ad oltre un secondo dal leader Rea, senza mai mostrare cenni di miglioramento. Sappiamo che il gallese della Ducati è un animale da gara e quindi ci aspettiamo e speriamo che da venerdì per lui la musica cambi, ma sino ad ora Chaz non ha dimostrato di saper sfruttare la sua V4. 

Delude anche Alex Lowes, solo dodicesimo, davanti a Sandro Cortese, che è salito per la prima volta sulla sua moto solo ieri, senza svolgere nessun test invernale. L’italo tedesco ha preceduto Xavi Fores, che nonostante la quattordicesima posizione finale, sembra aver finalmente trovato la strada giusta per sfruttare il potenziale della moto del Kawasaki Puccetti Racing. 

Quindicesimo posto per il cileno Max Scheib, davanti ai due piloti del team Yamaha GRT, i debuttanti Garret Gerloff e Federico Caricasulo, dai quali ci si aspettava qualcosina in più. Chiudono la classifica Leon Camier, non ancora a posto fisicamente, e Takumi Takahashi, che dopo la rottura di ieri oggi ha percorso solo pochi giri.