Superbike, Lavilla: “Nel 2021 tredici round e tre nuovi circuiti”

Superbike, Lavilla: “Nel 2021 tredici round e tre nuovi circuiti”
Carlo Baldi
In una recente intervista il Direttore Esecutivo WorldSBK ha parlato dei nuovi regolamenti, del calendario 2021 e della situazione di sovraffollamento esistente nella 300
4 novembre 2020

In un’intervista rilasciata al sito WorldSBK Gregorio Lavilla, Direttore Esecutivo Dorna dei mondiali delle derivate ha ribadito quanto aveva già affermato nell’intervista che gli avevamo fatto a metà settembre, in occasione del doppio round al Motorland Aragon, parlando oltre che dei nuovi regolamenti, anche del calendario 2021 e della situazione del (pericoloso) sovraffollamento attualmente esistente nella Supersport 300.

Per quanto riguarda i nuovi regolamenti che interesseranno sia la Supersport che la Superbike, l’ex pilota ha confermato che riguarderanno l’introduzione di nuovi modelli al di la della cilindrata. Vale a dire che le nuove disposizioni introdurranno il concetto di “range di cilindrata” in sostituzione dell’attuale cilindrata unica. Come afferma lo stesso Lavilla, sono anni che la Dorna lavora a questo progetto, che deve però passare prima al vaglio della FIM e successivamente a quello, più critico ed interessato, delle case e dei team. Da parte della FIM, stando a quanto ci ha dichiarato il Direttore Tecnico WorldSBK della FIM Scott Smart nell’intervista che ci ha rilasciato nel corso del round di Barcellona non ci dovrebbero essere impedimenti, mentre ovviamente le case costruttrici ed i team hanno chiesto più tempo per potersi adattare alle nuove regole e per investire sulle nuove moto ammesse.

È comprensibile che la BMW, che ha da poco presentato la sua nuova 1000 racing, non abbia accettato l’Aprilia 1100. Le case fanno programmi come minimo biennali e quindi serve almeno una stagione che faccia da cuscinetto, sia  per ammortizzare le spese sostenute che per testare i mezzi che rientrano nelle nuove categorie, proprio come ha recentemente fatto il Barni Racing Team a Misano.

Parlando del calendario 2021 è chiaro che si dovranno fare ancora i conti con il covid19 e per questo motivo la stagione agonistica potrebbe iniziare a fine aprile. Lavilla parla di 13 round, 3 dei quali saranno extraeuropei e verranno collocati a fine stagione, da ottobre in poi. Le tre trasferte oltre oceano si spera possano disputarsi a Phillip Island in Australia, a San Juan in Argentina e sulla nuova pista di Lombok in Indonesia, ammesso che il circuito venga ultimato in tempo, in quanto i lavori sono stati sospesi da tempo a causa della pandemia mondiale. Il loro posizionamento a fine stagione deriva dalla speranza che per quel periodo la situazione del covid19 nel mondo sia meno problematica. Le altre 10 tappe saranno in Europa ed è molto probabile che vengano disputate prima o dopo quelli della GP. In questo momento così critico dal punto di vista economico, far correre MotoGP e Superbike ad una settimana di distanza sullo stesso circuito permetterebbe al promoter spagnolo un risparmio importante, che riguarda principalmente il posizionamento delle infrastrutture e lo spostamento dei mezzi e del personale tecnico.

Il manager spagnolo parla anche di tre nuovi circuiti, ed oltre a quello Indonesiano gli altri due potrebbero essere autodromi che solitamente ospitano le gare dei prototipi (Brno? Valencia? Sachsenring?) proprio per poter sfruttare le sinergie di cui sopra.

L’ultimo argomento trattato è stato quello del mondiale Supersport 300, dove attualmente corrono oltre 50 piloti divisi in due gruppi. Una situazione difficile da sostenere, visto che anche nel 2021 le due classi Supersport disputeranno due gare nello stesso round e che in sei round europei correrà anche la Yamaha R3 bLU cRU European Cup. Tempi troppo ristretti per un programma che non ammettere quei ritardi che vanno invece considerati nelle gare motociclistiche.   

“Il programma è ristretto – ha ammesso il Direttore Esecutivo WorldSBK - e c’è la possibilità che avvengano dei ritardi. Non sarà possibile confermare tutto. Siamo al lavoro per comprendere se in SS300 sia meglio avere un singolo gruppo con due gare o un doppio gruppo con una gara sola. È tutto ancora da concordare e non è una cosa semplice. Il format attuale agevola molto l’esposizione dei team, permette loro di far correre più piloti, e questo aumenta il numero dei loro sponsor e li aiuta a prendere parte al Campionato. È questo il succo del discorso: se possiamo mantenere o meno tre o quattro piloti per team”.